
Inoltre la lavoratrice dovrà essere adibita a mansioni di portalettere con inquadramento al Livello E CCNL per il personale non dirigente di Poste Italiane. Insomma si tratta di una vera e propria manna per la ragazza, che in modo tenace e pervicace, pur essendosi dovuta dimettere nel maggio 2007 perché non le venivano pagati gli stipendi dalla ditta appaltatrice di Poste, non si è data per vinta ed ha voluto rivolgersi alla magistratura per vedersi riconosciuti i propri diritti. Forse, però, oltre alle differenze retributive, non pensava di poter ottenere addirittura un posto di lavoro a tempo indeterminato con Poste Italiane.
Viva soddisfazione è stata espressa anche dai legali della lavoratrice, gli avvocati Vincenzo IACOVINO e Nicola DEL RE, i quali hanno dichiarato che “tali situazioni sono sempre più frequenti all’interno di quei rapporti che solo apparentemente vengono qualificati appalti di servizi, ma che invece celano veri e propri appalti irregolari di manodopera. Una tecnica sempre più utilizzata dalle aziende per evitare di assumere direttamente i lavoratori ed assicurare loro tutte le tutele di legge”. La lavoratrice, intanto, si gode il suo successo e aspetta di essere chiamata da Poste Italiane per iniziare la propria attività lavorativa.