VENAFRO_ “Sulla questione Finmolise stiamo assistendo all’ennesima prova di forza del Governatore Iorio, che ancora una volta cerca di piegare ai suoi voleri la sua maggioranza, la quale, dopo la sentenza del TAR Molise, qualche dubbio nutre sulla legittimità e l’opportunità del procedimento che si vuole adottare”_ ha dichiarato il consigliere della Regione Molise Massimiliano Scarabeo.
“Il tribunale amministrativo_ continua Scarabeo_ ha bocciato la trasformazione “in house” della società finanziaria controllata al 100% dalla Regione Molise, in relazione all’organo regionale che ha il potere di deliberare, ma ha fatto anche un richiamo a quelli che sono i principi di libera concorrenza, nell’affidare la gestione delle misure anti-crisi, in via diretta e senza gara, ad una società che rimane sotto la “pressione” del potere politico.
Se il Decreto Bersani, a cui il TAR ha fatto riferimento, per razionalizzare i costi della spesa pubblica e evitare distorsioni sul mercato, stabilisce che gli enti pubblici devono dismettere le partecipazioni in società di investimento miste, perché non si garantisce la concorrenza leale, la Regione fa un altro tipo di operazione che il TAR ha dichiarato illegittima, provando ad aggirare l’ostacolo: stacca da ‘Finmolise Spa’ un ramo d’azienda, la chiama ‘Finmolise srl investimenti e servizi’ e la mette a concedere garanzie per il credito alle aziende.
Inoltre, se la finalità del Decreto Bersani è quella di ridurre le spese, mi pare che abbiamo ottenuto l’esatto contrario: due finanziarie, due carrozzoni mangiasoldi diretti dalla stessa persona, e di rimando pochi aiuti alle imprese, con i 50 milioni di fondi anti-crisi, tanto pubblicizzati, che restano ad attendere di essere erogati. Il tutto mentre l’economia regionale è al collasso!
Ora il Presidente Iorio chiede alla sua maggioranza in Consiglio Regionale di sanare il vizio formale, ma rimane sempre l’eventualità che questa operazione sia in conflitto con le norme nazionali e comunitarie che regolano la libera concorrenza sui mercati finanziari, e pertanto si corre il serio rischio che le risorse delle misure anti-crisi tornino ad essere bloccate, come sono state finora”.
“In prima persona_ ha ancora affermato il consigliere_ sono stato molto impegnato più di due anni fa, nel pieno della crisi economica, allo stanziamento di queste misure, che avevano il compito di fronteggiare le difficoltà economiche e finanziarie delle imprese; le aziende della nostra Regione sono ancora in crisi, e questi fondi sono rimasti bloccati tutto questo tempo solo perché qualcuno vuole continuare a costringere le imprese molisane ad andare ad elemosinare aiuti pubblici col cappello in mano!
Questo è l’ennesimo esempio che dimostra che a Michele Iorio interessa tenere forte il legame dell’economia con la politica, al fine di creare consenso elettorale, soprattutto ora che siamo alle soglie del rinnovo del Consiglio Regionale. Ma è anche l’ennesimo esempio che testimonia l’incapacità amministrativa del suo operato, che, producendo atti che vengono poi impugnati dalla giustizia amministrativa, provoca ritardi e spreco di tempo e di denaro pubblico. Sanità, economia, finanza, non c’è campo del sistema economico e sociale del Molise in cui il TAR non ha sconfessato l’operato di questo governo regionale: fatto che evidenzia, quindi, l’incapacità tecnico-amministrativa dello stesso.
Nel mentre il sistema economico è in crisi profonda, i servizi sociali ai cittadini sono scadenti, le imposte che le aziende i cittadini molisani pagano sono le più alte d’Italia! Con quale coraggio Michele Iorio si ripresenta agli elettori per il suo terzo mandato consecutivo, in barba alle leggi e alle norme del federalismo fiscale in discussione in Parlamento, è un fatto così contraddittorio, che in un sistema democratico verrebbe sonoramente bocciato. Ma le regole democratiche possono essere alterate con vari strumenti, tra cui il più importante è quello della gestione delle risorse finanziarie. Con l’operazione Finmolise si sta cercando di fare questo, continuando a mistificare la realtà per puro interesse elettorale!_ ha concluso Massimiliano Scarabeo.