Secondo il sindacato il 57% dei reclusi e’ tossicodipendente ed ha necessita’ di somministrazione di metadone. ”Vi sono anche alcolisti – prosegue Moffa -. I tempi di attesa, a causa dell’elevata mole di lavoro, va da una settimana a dieci giorni. Il personale infermieristico che lavora nel carcere e’ attualmente composto da 5 unita’, 4 con rapporto di lavoro a tempo determinato ed uno in convenzione. In passato c’era un paramedico che seguiva i tossicodipendenti ma ora non e’ piu’ presente”. Secondo Moffa i contratti a tempo determinato provocano, a causa della fine del rapporto, l’effettuazione di ferie entro tempi obbligati e, dunque, determinano la riduzione di fatto della presenza in servizio a sole quattro unita’ di cui una per singolo turno.
”E’ necessaria almeno un’altra unita’ in servizio a dare man forte al grosso lavoro da svolgere. Quelli in servizio sono precari, senza alcuna forma di coordinamento, oberati da mille pratiche burocratiche, non sono piu’ in grado di continuare a svolgere il proprio ruolo di professionisti con scrupolo, dedizione e senza margini di errore – ha concluso il sindacato -. Per tale motivo si chiede che vengano banditi concorsi per la stabilizzazione del servizio degli infermieri esistenti e che venga creato un coordinamento finalizzato ad una gestione programmata e razionale”.