CAMPOBASSO _ La X legislatura regionale inizia nel pieno di una crisi economica nazionale ed internazionale che, con i profondi squilibri dei mercati finanziari e la conseguente contrazione di beni e servizi, ha fatto registrare effetti negativi nel nostro tessuto sociale e portato, nel sistema, nuove emergenze. Ogni analisi dei fenomeni, sulla base dell’esperienza, rischia l’insufficienza perché in questa crisi ricorrono, contemporaneamente troppi fattori di destabilizzazione, tutti indipendenti dal governo politico, il mercato, la mancanza di liquidità, le insolvenze, il calo degli acquisti e dei consumi, la scarsa propensione agli investimenti. I segnali di ripresa economica del 2010 si sono attenuati e di fronte alla vastità ed alla profondità delle conseguenze congiunturali s’impongono nuove scelte, generale sobrietà e nuove responsabilità. Serve un nuovo Patto sociale, economico e politico.
Le Riforme
Tutti sono convinti della necessità di introdurre riforme profonde nel nostro sistema. La semplificazione dell’articolazione istituzionale sul territorio, quella normativa ed amministrativa, la trasparenza e la comprensibilità di un bilancio consolidato regionale, lo Statuto e una nuova legge elettorale sono obiettivi alla nostra portata anche in tempi accettabili. Per parte nostra c’è l’impegno a concordare sessioni di lavoro dedicate di Consiglio regionale, nei mesi di Gennaio e Febbraio prossimi, che consentano di definire principi, tempi e atti necessari per le riforme normative e regolamentari. Per i costi della politica si ritiene non si possa prescindere da una premessa. La Costituzione della Repubblica ci ha consegnato e garantito un modello di democrazia rappresentativa. Non dobbiamo mai dimenticarlo.
Ci sono nelle Province, nei Comuni, in tanti Enti locali, centinaia di persone che si impegnano in politica, che costituiscono un punto di riferimento importante per i cittadini e per le comunità. Se venissero a mancare coloro che si impegnano nelle istituzioni rappresentative, la democrazia non potrebbe funzionare. E al di sopra di un certo livello di responsabilità, questo impegno non può che essere totale, ed è perciò giusto che sia remunerato e che goda delle utilità funzionali all’esercizio del mandato. Ma il compenso e le utilità devono rimanere nei giusti limiti; la remunerazione e le utilità sono e devono essere uno strumento volto a garantire il servizio e non il fine del servizio stesso. E anche il numero delle “poltrone” deve essere funzionale ai compiti da svolgere. Nel rispetto di tali condizioni è utile ed opportuno il confronto ma appaiono inopportune e, forse, controproducenti le fughe in avanti, demagogiche ed antipolitiche, di qualche solitario che per ragioni di visibilità compila liste di proscrizione.
Abbiamo il dovere di recuperare rispetto e dignità alla politica tutti insieme, con responsabilità e senso della misura e non seguiremo il moralismo di quelli che, inconsapevoli, rischiano di far saltare, insieme a qualche discutibile privilegio, le fondamenta stesse e le tutele della democrazia. A tutti coloro che avranno responsabilità nelle decisioni va, in questa cornice, il nostro invito a discutere ed a scegliere. E in vista di ciò appare logico e politicamente corretto definire un limite per le decisioni: quello oltre il quale si lede la dignità e/o la funzionalità della rappresentanza democratica. Una volta definito e condiviso il limite e in armonia con le decisioni assunte in sede di Conferenza delle Regioni, potremo dar luogo agli interventi volti a contenere i costi di funzionamento e la composizione degli organi elettivi e delle strutture amministrative, unitamente alla messa in campo di condizioni e di controlli perché tutti agiscano con sobrietà ed attenzione al contenimento dei costi. Ciò non toglie che già nella legge finanziaria per il 2012 si possano assumere le prime decisioni in merito ai costi ed alle articolazioni che li producono.
L’economia
La Regione Molise ha aderito, unitamente alle altre sette regioni del Mezzogiorno, al Piano di Azione-Coesione, condiviso con il Governo Italiano e la Commissione Europea, per accelerare l’attuazione degli interventi cofinanziati dai fondi strutturali, ma soprattutto per coordinare le azioni strutturali delle regioni del Mezzogiorno, su quattro temi cardine che garantiscano qualità della spesa, competitività, sostenibilità: Istruzione, Agenda Digitale 2020, Occupazione, Trasporti e Mobilità. La Regione, nell’aderire a questo percorso virtuoso ed europeista, intende concentrare alcuni interventi di programmazione diretta sui quattro temi evidenziati e, soprattutto, moltiplicare le occasioni di reti e di sinergia.
Dalla scorsa legislatura, con atti formali, abbiamo definito un percorso unico di programmazione ed un coordinamento unitario, di riferimento per tutti gli investimenti, nel quale confluiscono le risorse della Legge-Obiettivo, dei fondi comunitari, nazionali e regionali, dei POR, del fondo per le aree sottoutilizzate (FAS), oggi Fondo per lo Sviluppo e la Coesione, quelle di competenza regionale ed infine le risorse delle leggi speciali di settore. La disposizione operativa della programmazione unitaria ha ottimizzato il processo di utilizzazione delle risorse, determinando un flusso dinamico ed una continuità temporale coerenti con la loro attuazione ed evitando di bloccare risorse, a volte anche cospicue, su opere richiedenti tempi lunghi e meccanismi complessi per la loro attuazione;
Le risorse finanziarie
Tre manovre finanziarie, nel corso degli ultimi due anni, hanno sostanzialmente determinato la mancanza di copertura per la gran parte delle materie e delle funzioni, trasferite dallo Stato, ed oggi di competenza esclusiva delle Regioni. La carenza di risorse compromette, in molti casi, l’erogazione e la prestazione dei servizi e, allo stato, non appare agevole e, comunque, ad una portata temporale ragionevole la razionalizzazione degli impieghi, il cambiamento delle abitudini all’interno della società, l’equa ripartizione dei sacrifici finanziari tra i settori.
Via obbligata è quella del risparmio nelle spese, della eliminazione delle diseconomie e, nei casi in cui è possibile, del reperimento di risorse attraverso nuove entrate. Per quanto riguarda gli investimenti, le decisioni del CIPE dello scorso agosto hanno creato la condizione per la spendita del FAS, per il finanziamento del 1° lotto funzionale della bretella autostradale A1-A14, degli interventi per la ricostruzione e per gli indennizzi, a valle delle calamità naturali che hanno colpito la regione. Nel confronto con il nuovo Governo si promuoveranno le condizioni per l’esigibilità dei finanziamenti in questione.