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ROMA _ Il Presidente della Regione Michele Iorio, accompagnato dall’Assessore Gianfranco Vitagliano, ha incontrato oggi a Roma il Ministro per la Coesione Territoriale Fabrizio Barca per definire gli aspetti attuativi della famosa Delibera CIPE del 3 agosto scorso, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica del 31 dicembre, e del PAR FAS del Molise, a sua volta già pubblicato sul sito ufficiale dello stesso Comitato per la Programmazione Economica. Sono previsti nei prossimi giorni altri incontri operativi con i Ministeri dello Sviluppo Economico e delle Infrastrutture per definire l’iter approvativo dell’autostrada Termoli-San Vittore e per l’avvio delle attività a sostegno dell’imprenditoria molisana, questo anche all’interno del nuovo quadro previsto dal Decreto Sviluppo del Governo, in via di definizione. “E’ stato un confronto molto costruttivo –ha detto il Presidente Iorio-. Abbiamo preso atto della buona disponibilità del Governo e del Ministro Barca a velocizzare tutte le attività previste per gli investimenti che complessivamente ammontano 1 miliardo e 340 milioni di Euro”.
cum iudicio
Autostrada si, ma con giudizio. Questo mi sento di dire. L’arteria che ci collega al versante tirrenico e quindi al bacino antropico di Roma è senza dubbio un’opera strategica per il nostro sviluppo, ma essa deve essere progettata e realizzata con intelligenza. In parole povere essa non deve essere invasiva del territorio stravolgendone la natura, ma deve essere rispettosa del territorio che attraversa. Deve rispettare i corridoi faunistici, valorizzandoli; deve rispettare l’ambiente inserendosi in esso ed appartenendo ad esso e non violentarlo e distruggerlo. In sostanza l’autostrada è una grande occasione per lo sviluppo del turismo ambientale, naturalistico e di qualità non deve esser un opera che distrugge questa opportunità.
Quindi si deve fare, ma con intelligenza.
Ad esempio parallelamente all’avvio dei lavori dell’autostrada si deve anche istituire il sistema dei parchi naturali molisani, che questa deve servire, in questo modo le due cose cresceranno insieme senza, posizioni talebane come quella dei no-tav, ma anche senza un intervento poco integrato che finirebbe più per danneggiare che per sviluppare il territorio.