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TERMOLI _ Aumento di capitale sociale per 15 milioni di euro allo Zuccherificio di Termoli. Lo ha chiesto il Consiglio di Amministrazione dello stabilimento saccarifero della città adriatica per poter far fronte alla pesante situazione debitoria dell’impianto che si trascina da decenni ed al pagamento degli stipendi di dicembre e tredicesime agli operai rimasti proprio sotto le festività natalizie a “bocca asciutta”.

La conferma giunge dai sindacati che, ieri mattina sono stati convocati in azienda dal Presidente Antonio Di Rocco e dal manager Lucio Di Gaetano, componente del Cda dell’impresa mentre ieri pomeriggio, hanno preso parte a partire dalle 17.30 alla riunione con il Prefetto di Campobasso per lo sblocco dei fondi ministeriali sull’impianto e l’attivazione di un tavolo saccarifero tra rsu, istituzioni regionali e ministro per poter tutelare la sopravvivenza dell’unico impianto del Centro sud Italia. Della ricapitalizzazione dell’aziensa se ne discuterà in dettaglio nel corso dell’Assemblea dei soci prevista per il prossimo 19 gennaio. La Regione Molise sembra disposta ad erogare la somma spettante sulla base della percentuale delle azioni possedute mentre dal socio privato non è ancora stata data alcuna garanzia della sottoscrizione.

Il prossimo 19 gennaio la famiglia Perna dovrà comunicare il versamento o meno della liquidità per poter procedere con l’aumento di capitale. In caso non dovesse dare seguito a tale ricapitalizzazione, si potrebbe valutare in ambito regionale l’eventuale cambio di socio. La conferma in tal senso arriva dallo stesso Assessore regionale al Bilancio, Gianfranco Vitagliano. Dunque anche per l’imprenditore isernino potrebbe essere giunto il momento della “resa dei conti”. Da più parti in Regione sarebbe emersa la volontà di “far fuori” l’attuale socio privato che non piacerebbe troppo nemmeno agli istituti di credito chiamati ad erogare finanziamenti fino ad ora non ancora liquidati. Intanto i sindacati pur avendo accolto con una certa sorpresa la comunicazione dell’aumento del capitale sociale, sono in attesa tra non poche preoccupazioni del pagamento della mensilità di dicembre e della tredicesima.

“Prima di sapere se i lavoratori saranno pagati o meno _ ha dichiarato Di Lisio della Flai-Cgil _ bisognerà attendere almeno fino al 19 gennaio prossimo per capire cosa si deciderà nel corso dell’assemblea dei soci. Oggi (ieri ndr) ci hanno dato buone prospettive di soluzione dei problemi più urgenti ma preferiamo aspettare e vedere come si evolve l’intero quadro aziendale prima di esprimere giudizi positivi o negativi”. Dello stesso avviso le altre organizzazioni sindacali, anch’esse fortemente preoccupate. “In mattinata ci hanno rassicurato _ hanno proseguito i sindacalisti _ ed anche i bieticoltori sono stati contattati ed anch’essi rabboniti circa il pagamento del pegno zucchero. Insomma a questo punto non ci resta che attendere qualche altra settimana”.

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Antonella Salvatore
Giornalista professionista, Direttrice di myTermoli.iT e myNews.iT e collaboratrice AnSa

4 Commenti

  1. basta!
    Lo chiamano aumento di capitale, in realtà si tratta di prendere 15 milioni di euro dalla cassa della regione e buttarli nel pozzo senza fondo dello zuccherificio.
    Questa è l’alzata di genio del presidente Di Rocco.
    Basta! E’ ora di smetterla di sprecare le nostre risorse. E’ ora di smetterla di giocare con gli incarichi dirigenziali per risarcire i trombati.

  2. non ci sarà nessuno
    Il consiglio di amministrazione vuole trovare un socio privato che tiri fuori i quattrini,l’importante è che siano soldi veri, non operazioni finanziarie torbide, con quattrini della fin molise che vanno e vengono, che non poi sono altro che soldi della stessa regione.
    Io credo che non esiste un imprenditore così fesso da buttare soldi buoni in un’avventura persa in partenza.
    Qui gli unici che se lo possono permettere sono gli amministratori regionali perchè non rischiano i soldi propri, ma i soldi nostri.

  3. tutti insieme appassionatamentei
    Ho letto che anche Filippo Monaco sollecita un intervento regionale per sostenere e rilanciare lo zuccherificio. Già un altro consigliere di opposizione, Petraroia, si era espresso in questa direzione. Allora non c’è speranza. Prepariamoci alla prossima puntata. Palate di soldi che Michele da Morrone getterà generosamente al vento senza che nessuno alzi un dito per impedirglielo.
    Con 15 milioni di euro si costruiscono 10 istituti scolastici. Si assumono centinaia di professori e di medici.
    Lo zuccherificio deve essere chiuso perché non regge il mercato; perché ci è già costato troppo; perché è inquinante e con la puzza compromette il turismo a campomarino e Termoli. Unico settore che invece produce reddito.
    Quindi spendere ancora soldi per lo zuccherificio non solamente inutile ma è anche dannoso.