
In particolare, l’Ufficio di Piano avrebbe dovuto essere lo strumento con il quale l’Amministrazione, e i preposti Uffici Tecnici, si sarebbero dovuti porre a confronto con la cittadinanza, in modo da arrivare ad un progetto il più possibile partecipato e condiviso. Con amarezza, allo scoccare del terzo anno di mandato, è necessario rilevare come la questione sia avvolta dal più totale mistero: lo stesso Sindaco è stato più volte invitato al riguardo a relazionare in Consiglio da Associazioni, Comitati civici, privati cittadini e alcuni rappresentanti istituzionali, ma ha sempre opposto un silenzio ostinato, sia negli oltre due anni nei quali è stato anche Assessore all’Urbanistica, sia adesso che ha ceduto, ci sia consentito, formalmente l’incarico all’avv. Iacampo. Nel frattempo, pur in assenza di uno strumento di pianificazione urbanistica, fervono le manovre sul territorio termolese. Ne vorremmo citare ad esempio tre:
– Lottizzazione Andreoli
– Punta di Pizzo
– Piazza donatori di sangue
Lottizzazione Andreoli.
Rischiando di essere tacciati di facile ironia su un problema che da anni ormai monopolizza l’interesse generale della popolazione termolese, cioè l’impatto sulla salute pubblica dell’adiacente Nucleo Industriale e del suo carico inquinante, ci viene da pensare che la lottizzazione Andreoli sia il risultato delle indagini ambientali messe in campo dall’Amministrazione e dall’assessorato all’Ambiente. Infatti, se da un lato si è cavalcato l’onda della preoccupazione dei cittadini, dall’altro si è voluti tranquillizzarli che sia tutto a posto, che l’aria sia talmente salutare da permettere edilizia residenziale con il suo carico normofisiologico, patologico, neonatale e anziano. Infatti, tale vastissima area (la Termoli due) è ancora più vicina al Nucleo Industriale della stessa Difesa Grande, i cui abitanti in tanti incontri pubblici hanno stigmatizzato la pessima qualità dell’aria e il carico delle emissioni ristagnanti nella vallata.
A quanto pare, i termolesi possono dormire sonni tranquilli: il Consiglio comunale e la Giunta, con la colata di cemento ad uso residenziale della lottizzazione Andreoli, li hanno evidentemente tutelati, decretandone la ristabilita e conclamata salubrità dell’area….
Punta di Pizzo.
Rappresenta solo la punta di un iceberg conosciuto come Quartiere Rio Vivo Marinelle. Infatti, ogni Amministrazione comunale che si è succeduta, compresa l’attuale, ha fatto campagna elettorale sulla riqualificazione di tale vasta area di Termoli, che per decollare turisticamente e sostenibilmente ha bisogno di essere inquadrata in un’ottica globale e di lungimiranza.
Occorreva partecipazione, ascolto, progettualità di ampio respiro, imparare dagli errori compiuti nel passato e nel presente, come sul lungomare Nord, in cui l’accesso e la stessa visione del mare è impedita dalle seconde case. In definitiva, mentre si toglie alla collettività termolese il diritto di un bene comune come l’accesso al mare, dall’altro si regala a pochi eletti spiaggia privata (dunque dov’è la differenza che aveva animato la campagna elettorale?). Ebbene, in cambio di una seria politica di valutazione strategica e partecipata della riqualificazione globale di Rio Vivo Marinelle, si è preferito valorizzare la parte privata più appetibile di Punta di Pizzo, destinando una parte consistente dei fondi pubblici per opere sganciate completamente dall’ottica di Pianificazione, concertazione, trasparenza, informazione.
Possiamo solo affermare amaramente che un dato positivo è comunque emerso: grazie all’approvazione di tale ulteriore massiccia colata di cemento a Punta di Pizzo, i termolesi e i turisti potranno indicare il Lungomare Nord come la spiaggia con una torre (il grattacielo) e il Lungomare Sud con le due torri previste dall’attuale Programmazione dei Lavori Pubblici su Punta di Pizzo.
Piazza Donatori di sangue.
Eccoci all’esempio più sconcertante di sordità dell’Amministrazione comunale nei riguardi di richieste di incontro, di chiarimenti, di tavoli tecnici, sia pubbliche che protocollate al Sindaco o all’Assessore all’Urbanistica e Lavori Pubblici.
Associazioni, Comitati di quartiere, lo stesso Forum Civico, il Preside del Liceo Scientifico più volte hanno chiesto un incontro su tale argomento: solo silenzio e spallucce anche da parte dei Consiglieri avvicinati. Sono state altresì raccolte migliaia di firme per lasciare a destinazione pubblica, ad uso di attività scolastiche, l’unico lato libero rimasto del Liceo Scientifico. Chi vuole ingabbiare i ragazzi dello Scientifico ed il personale scolastico in una gabbia di traffico e rumore? Quale via di fuga in caso di emergenza? Chi ci guadagnerà in tale operazione, prettamente speculativa?
Come potranno credere i genitori degli oltre 1000 ragazzi, che i loro figli e la stessa collettività termolese trarranno giovamento da negozi, attività commerciali, studi e parcheggi privati? Ci spieghino il Sindaco, la Giunta e i Consiglieri perchè vogliono cambiare la destinazione d’uso data dalla Protezione Civile a Piazza Donatori di sangue: da area di raccolta per la popolazione ad area commerciale ed uffici. Ce lo spieghino gli stessi che, solo qualche anno fa, appoggiavano gli studenti nelle loro reiterate proteste contro il parcheggio di Via Campania, voluto dalla precedente Amministrazione, ed oggi vogliono fargli ingoiare un rospo ancora più grande: 6.000 metri quadri di cemento armato davanti alla scuola. E’ questa la vivibilità, la sostenibilità e la migliore qualità della vita che ci avevate promesso?
E’ questo il concetto di procedura VAS (Valutazione Ambientale Strategica) che intendete perseguire? Solo chi non opera non sbaglia, ma chi si ravvede con un “no, grazie” prima di lasciare il segno negativo del proprio passaggio, è comunque un esempio positivo per la collettività.