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CAMPOMARINO – Vietato fare la “pipì” durante la ricreazione per evitare di sporcare il bagno. Da alcuni giorni è in vigore una singolare circolare nella media inferiore di Campomarino, a firma del preside Teodoro Musacchio che impedisce ai ragazzini di utilizzare la “toilette” dell’istituto didattico durante la pausa ricreativa. A determinare la decisione, motivi igienici ma soprattutto la voglia di controllare i ragazzini durante i 15 minuti di “libertà” e su quanto combinano nel locale tra chi fuma sigarette, chi rompe i sanitari e, chi, invece, approfitta di quei minuti per prendere in giro i coetanei. E’ di qualche giorno addietro un litigio tra dodicenni.

Un gruppo di alunni avrebbe esagerato con gli “sfottò” ridicolizzando un adolescente che non avrebbe accettato la “bravata” considerata di cattivo gusto. Le prese in giro non sono tardate a finire all’attenzione del preside che, a suo dire, avrebbe redarguito a dovere alcuni “teen-agers” senza, però, sanzionarli o procedere con eventuali sospensioni. Il coordinatore Musacchio sottolinea: “Non è stato un episodio grave, in una scuola ne accadono tanti. Si è esagerato con gli sfottò verso un ragazzino che non l’ha accettato. Nessuna aggressione o altro”.

Di fatto, però, all’indomani dell’episodio, è comparsa la circolare interna con il divieto di andare in bagno durante la ricreazione. Per i genitori di alcuni alunni che dalle colonne di “facebook” hanno denunciato il caso: “non è questa la soluzione giusta”. Anzi. “La cosa sconcertante è che la scuola non ha fatto pervenire una comunicazione di quanto accaduto ai genitori. Si è deciso tramite una circolare interna di non far usare i servizi igienici durante la ricreazione come se questa fosse la soluzione. E’ impensabile e controproducente mandare in bagno gli studenti durante l’orario delle lezioni. Sarebbe più opportuno informare i genitori degli studenti dell’accaduto in modo tale che possano parlare con i propri figli e segnalare i colpevoli di quest’atto di bullismo”.

Musacchio, invece, dal canto suo, difende la circolare pubblicata anche sul sito web della scuola e rilancia: “E’ un problema di igiene ma anche di vigilanza. Far confluire tutti nello stesso momento: 350 ragazzini nello stesso bagno – ha spiegato il preside – è un caos. Per questo motivo è possibile usufruire della toilette durante le ore di lezione ma non nella pausa”. E così per i ragazzi quello che era un punto di ritrovo a metà mattinata è diventato una sorta di luogo “proibito”.