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TERMOLI – E’ rimasto in carcere l’uomo ritenuto la “mente” della truffa delle chiavette clonate utilizzate in 4 stabilimenti Fiat del centro sud Italia. Il Gip del Tribunale di Larino D’Alonzo E’ rimasto in carcere l’uomo ritenuto la “mente” della truffa delle chiavette clonate utilizzate in 4 stabilimenti Fiat del centro sud Italia. Il Gip del Tribunale di Larino D’Alonzo ha rigettato le richieste di scarcerazione presentate dai difensori di fiducia i quali annunciano il ricorso al tribunale del Riesame. Gli altri arrestati che hanno risposto alle domande del giudice sono stati trasferiti ai domiciliarii. “E’ una vicenda che dovrà essere ridimensionata e portata al reale valore – ha dichiarato il penalista di Larino Michele Urbano, difensore di uno degli operai in cella – A una prima lettura sembrerebbe insussistente il reato associativo”.
Per quanto riguarda gli altri 8 operai dello stabilimento finiti ai domiciliari, a due di loro è stato assegnato l’obbligo di firma, mentre per altri sei è stata rigettata la richiesta di attenuazione della misura cautelare.
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