TERMOLI _ Che fine ha fatto l’Interporto di Termoli? Tutto tace sul fronte delle opere strategiche per lo sviluppo del territorio costiero unitamente al potenziamento dello scalo marittimo molisano. All’indomani della “querelle” sull’ubicazione dello snodo intermodale che per 15 anni era stato pensato in Contrada Marinelle dove sono stati espropriati anche i terreni ai proprietari e “traslocato” nell’area della ex acciaieria Stefata dall’ex Sindaco Vincenzo Greco, l’opera è caduta nel dimenticatoio più assoluto così come i finanziamenti del Cipe di svariati milioni di euro.
A rilanciare ora l’opera, da sempre considerata strategica per lo sviluppo del territorio costiero unitamente al potenziamento del porto termolese, è stato l’odg approvato a maggioranza nell’ultimo consiglio comunale firmato dal Presidente del Consiglio Alberto Montano e dal Sindaco Di Brino.
I due amministratori locali firmano ora l’appello al Presidente della Regione Michele Iorio affinchè in tempi brevi ci sia un incontro in ambito regionale per discutere delle due infrastrutture ma anche del secondo lotto della Termoli-San Vittore, il tratto da Bojano a Termoli, del prolungamento della tangenziale, dell’unificazione della stazione ferroviaria tra Termoli e Campomarino. Il documento votato dall’assemblea civica nell’ultima seduta sarà inviato già da oggi alla Presidenza regionale chiamata ad un incontro con il Ministro dei Lavori pubblici affinchè si faccia il punto della situazione sulle rilevanti infrastrutture per la costa molisana e si inizi a parlare di una seria programmazione per gli interventi a beneficio della realtà locale.
A distanza di qualche anno dagli annunci di tali interventi, sembra arrivato il momento di pianificarli e pensare a progettarli visti anche i tempi piuttosto lunghi degli iter burocratici sulle opere pubbliche di rilievo.
“In primis” bisognerà riprendere le fila dell’Interporto del Molise, progetto elaborato da oltre 15 anni, modificato ma mai ancora realizzato e soprattutto capire dove realizzare lo snodo intermodale viste le due “location” tirate in ballo fino a questo momento. Ed è anche arrivato il momento di pensare all’ampliamento del porto della città, divenuto piuttosto “stretto” agli stessi operatori portuali e bisognoso di vari interventi tra cui il dragaggio ma anche di un molo commerciale per i collegamenti internazionali con la Croazia ripresi quest’anno con il catamarano Termoli-Jet.
L’esecutivo termolese, concluso il primo periodo di “ambientamento”, dovrà ora pensare ad elevare il grado dei propri interventi sollecitando, attraverso la filiera istituzionale, la realizzazione di opere strategiche per Termoli e le realtà limitrofe che non possono più attendere altri anni per essere messe “nero su bianco”. Già da inizio settimana Iorio sarà interpellato e chiamato a fissare una prima riunione tecnica per discutere di tali iniziative e stimolato a non perdere ulteriore tempo per discuterne con il Governo nazionale.