TERMOLI _ La cosiddetta “riorganizzazione della rete scolastica” non è altro che il dimensionamento scolastico imposto dal Governo Berlusconi per tagliare ulteriormente la scuola pubblica italiana, considerata come una spesa superflua da eliminare in un’ottica puramente aziendale. Province e Regioni sono chiamate ad attuare il dimensionamento scolastico, ma nessuna voce contraria si è manifestata all’interno delle istituzioni molisane dove effettivamente i provvedimenti sono stati votati.
La riorganizzazione della rete scolastica, a cui gli studenti di Termoli si stanno opponendo, va collocata nel disegno più generale del progressivo smantellamento della scuola pubblica operato attraverso i tagli alle risorse (8 miliardi di euro in tre anni) che incidono sulla qualità della didattica, sul diritto all’istruzione pubblica e aprono la strada alla privatizzazione del sistema di istruzione.
A pagarne le conseguenze sono unicamente gli studenti, le famiglie e i lavoratori della scuola che vivono una situazione di continua precarietà, mentre si sta per votare in parlamento una finanziaria che prevede più fondi per le scuole private e l’aumento delle spese militari. La proposta di accorpamento dei licei termolesi è dunque l’effetto delle scellerate scelte del governo Berlusconi nonché della passività e subalternità delle istituzioni molisane.
Il circolo di Termoli del Partito della Rifondazione Comunista sostiene la mobilitazione degli studenti colpiti dalle scelte politiche dei governi nazionali e locali, che considerano i giovani studenti e i lavoratori unicamente come numeri e la scuola come una voce passiva del bilancio dello stato. Il PRC termolese invita gli studenti e le forze politiche e sociali che si oppongono alla controriforma della scuola a creare un fronte comune di mobilitazione per costruire l’Alternativa a questo sistema.
Partito della Rifondazione Comunista
Circolo di TERMOLI