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MONTENERO DI BISACCIA – Il Consiglio comunale, riunitosi nella serata di ieri, ha deliberato all’unanimità il punto all’ordine del giorno con il quale è stata espressa la ferma contrarietà a qualsiasi operazione di ricerca ed estrazione di idrocarburi nel mare Adriatico e sulla costa molisana. L’Assise civica ha inoltre demandato al sindaco il compito di rappresentare tale decisione ai vertici della Regione Molise, del Governo italiano e dell’Euroregione Adriatico-Ionica, oltre che di coinvolgere i comuni costieri molisani, abruzzesi e pugliesi per svolgere un’azione sinergica di contrasto alle attività di ricerca ed estrazione petrolifera. “Le intenzioni della nostra Amministrazione comunale su questo tema così attuale e controverso – ha commentato il sindaco Nicola Travaglini – sono note da tempo, dato che già nel 2011 la nostra Giunta aveva delegato il sottoscritto, in qualità di sindaco pro-tempore, a costituirsi in giudizio per impugnare il Decreto del Ministero dell’Ambiente che in quella occasione aveva autorizzato le trivellazioni petrolifere al largo delle Isole Tremiti.

Non si tratta quindi di una contrarietà dettata dall’emotività del momento, ma di una scelta ponderata e che ci ha contraddistinti fin dall’inizio del nostro mandato amministrativo. Ringrazio comunque il Pd e il segretario Nicola Palombo per aver sottolineato, con regolare richiesta, l’importanza della discussione di questo argomento. La nostra Amministrazione e l’intero Consiglio comunale, quindi, hanno espresso ufficialmente ieri la propria preoccupazione per la possibile proliferazione delle piattaforme utilizzate per scandagliare il fondo marino e successivamente per estrarre idrocarburi nello specchio di mare antistante le coste italiane e molisane, con conseguente pericolo per l’ambiente e per l’ecosistema marino.

Il tema, ne sono consapevole, potrebbe assumere connotati farseschi perché, nell’augurabile caso in cui le nostre proteste venissero ascoltate dal Governo, dovremmo comunque fare i conti con le autorizzazioni del Governo Croato che, nel frattempo, ha già concluso la gara che prevede l’assegnazione di ventinove blocchi offshore per l’estrazione di idrocarburi, che vanno dall’Alto Adriatico, all’Adriatico meridionale, cioè dinanzi alle nostre coste. Per questo motivo è auspicabile un’azione sinergica e coordinata che coinvolga tutti gli enti pubblici interessati, al fine di proporre un’incisiva opera di convincimento presso tutti gli organismi governativi e parlamentari italiani ed europei, al fine di instaurare un’opera di mediazione con il governo Croato sul blocco delle autorizzazioni, specie per quelle che si avvicinano moltissimo alle nostre acque territoriali. Da oggi, quindi, ci uniamo ufficialmente alla protesta già portata avanti da altre amministrazioni locali, affermando la nostra contrarietà a tutte le ipotesi di trivellazioni nelle acque dell’Adriatico antistanti le coste molisane”.

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