Non si tratta quindi di una contrarietà dettata dall’emotività del momento, ma di una scelta ponderata e che ci ha contraddistinti fin dall’inizio del nostro mandato amministrativo. Ringrazio comunque il Pd e il segretario Nicola Palombo per aver sottolineato, con regolare richiesta, l’importanza della discussione di questo argomento. La nostra Amministrazione e l’intero Consiglio comunale, quindi, hanno espresso ufficialmente ieri la propria preoccupazione per la possibile proliferazione delle piattaforme utilizzate per scandagliare il fondo marino e successivamente per estrarre idrocarburi nello specchio di mare antistante le coste italiane e molisane, con conseguente pericolo per l’ambiente e per l’ecosistema marino.
Il tema, ne sono consapevole, potrebbe assumere connotati farseschi perché, nell’augurabile caso in cui le nostre proteste venissero ascoltate dal Governo, dovremmo comunque fare i conti con le autorizzazioni del Governo Croato che, nel frattempo, ha già concluso la gara che prevede l’assegnazione di ventinove blocchi offshore per l’estrazione di idrocarburi, che vanno dall’Alto Adriatico, all’Adriatico meridionale, cioè dinanzi alle nostre coste. Per questo motivo è auspicabile un’azione sinergica e coordinata che coinvolga tutti gli enti pubblici interessati, al fine di proporre un’incisiva opera di convincimento presso tutti gli organismi governativi e parlamentari italiani ed europei, al fine di instaurare un’opera di mediazione con il governo Croato sul blocco delle autorizzazioni, specie per quelle che si avvicinano moltissimo alle nostre acque territoriali. Da oggi, quindi, ci uniamo ufficialmente alla protesta già portata avanti da altre amministrazioni locali, affermando la nostra contrarietà a tutte le ipotesi di trivellazioni nelle acque dell’Adriatico antistanti le coste molisane”.