
Il sound è tutto particolare: ogni brano racconta una storia, dove convergono tutta la sua cultura jazzistica, classica e contemporanea impalcata su strutture ritmiche di danze tradizionali africane. Il progetto si arricchisce attraverso una proiezione di foto appositamente scelte dall’artista Erika Cuscusa in base alle suggestioni emotive provate ascoltando la musica. Una delle prerogative di Sax in the World è soprattutto la promozione di nuovi progetti, anche a discapito delle difficoltà di essere percepiti in maniera istantanea, che rispecchia il concetto di educazione culturale in considerazione delle nuove direttive europee per quello che concerne l’arte. Riccia ascolta, riflette, appalude…il dubbio, chiedersi perché. A volte non si spiega, si aspettava qualcosa di diverso, forse qualcosa che conosceva già! Tutto questo è il vero obiettivo di quindici anni di manifestazioni che sacrificano la piazza e cercano il silenzio assoluto, le nostre strutture artistiche nonché la tensione e lo sforzo del pubblico, prerogative assolute per la crescita dell’arte.
A partire dal 20 agosto il Festival proseguirà a Riccia con uno stage di alto perfezionamento per sassofonisti, aperto a tutti gli allievi provenienti dai Conservatori, Accademie e Licei musicali. Il prossimo concerto invece è in programma per il giorno 23 agosto, sempre presso le strutture del centro storico di Riccia e vedrà protagonisti gli allievi dello stage in un connubio arte-natura, con una video-proiezione dei risultati della didattica concepita per accrescere la sensibilità dei bambini, fin dalla tenera età. Particolarmente soddisfatti i direttori artistici del Festival, i maestri molisani Francesco Ciocca e Gianluca De Lena che ancora una volta sottolineano l’importanza di portare la cultura e la bellezza nei nostri borghi per far rinascere il nostro Paese utilizzando l’unico veicolo possibile: l’arte.