LiceoScentificoAlfano AlunniTERMOLI – Modificare di volta in volta il setting d’aula per rendere il processo di insegnamento ec apprendimento più efficace. È la novità messa in atto al Liceo Scientifico di Termoli “Alfano” con il progetto “Quando lo spazio insegna”. La Dirigente, Concetta Rita Niro, congratulandosi con i docenti promotori del percorso didattico, ha commentato: “La parola chiave di questa innovazione è “flessibilità”‘: cioè modificare di volta in volta il setting d’aula per agevolare l’apprenfimento. La matrice aula deve essere ripensata ogni volta, per modificare lo spazio a seconda dell’attività desiderata. La scuola, quindi, come spazio fisico dove l’alunno non solo trova la propria dimensione cognitiva, ma anche quella emotiva, immaginativa e creativa”. 

I docenti Di Marco   Federica Bucci, Giuseppe Colasurdo, Domenico Mastrogiuseppe, Teresa Moffa, Augusto Piserchia, Antonella Di Rocco, Anna Maria Maiorino, che hanno attuato il percorso didattico innovativo spiegano: “I banchi vengono spostati: la disposizione “ad isole” aiuta a lavorare in gruppo (peer education); il “circle time” serve a discutere e confrontarsi; lo “spazio agorà” viene creato invece per condividere presentazioni in modalità plenaria; l’aula diventa uno “spazio laboratoriale” per sperimentare e sviluppare competenze; con i banchi “a ferro di cavallo” si svolge la lezione frontale in cui però il docente ha il contatto visivo con tutti gli studenti e gli studenti tra loro, creando un’area centrale di interazione e di confronto immediato”.

Il progetto “Quando lo spazio insegna”, nato dall’esigenza di un gruppo di insegnanti di svolgere il proprio lavoro rispondendo in maniera sempre più efficace ai bisogni educativi degli allievi, intende riaffermare la centralità della crescita dell’alunno: “la didattica non può più limitarsi al mero approccio disciplinare, ma deve puntare alla formazione di interessi e passioni utilizzando tecniche e strategie di insegnamento di tipo attivo, con gli alunni protagonisti della costruzione delle proprie conoscenze”.
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