TERMOLI _ Alluvione 2003: almeno 4 le persone indagate ed a distanza di quasi 9 anni dal disastro del Basso Molise partono gli interrogatori in Procura a Larino. In questi giorni alcuni operatori dell’Autorità di Bacino sono stati chiamati a “rapporto” dal Sostituto Procuratore della Repubblica Morena Susi alla quale dovranno ripercorrere i fatti disastrosi del 25, 26 e 28 gennaio del 2003 allorquando il nucleo industriale fu sommerso da oltre un metro di acqua ed il quartiere di Rio-Vivo Marinelle fu letteralmente invaso dall’acqua arrivata dalla diga del Liscione a seguito dell’apertura delle paratìe.
Il grosso flusso di acqua fuoriuscito dall’invaso ruppe gli argini del Biferno ed inondò l’abitato sud della città adriatica, il polo produttivo e le residenze sotto Campomarino, sulla Strada statale 16. Numerosi gli sfollati costretti a lasciare le proprie case per mesi ed alloggiare in un albergo della città. Sul posto arrivò la Protezione civile con Guido Bertolaso per i primi interventi. L’acqua colse di sorpresa tante famiglie a Rio-Vivo molte delle quali soccorse con mezzi pesanti dei Vigili del fuoco. Un brutto momento quello vissuto dalla popolazione che ricevette gli indennizzi dalla Regione Molise a distanza di qualche tempo.
Tante le denunce che arrivarono in Procura a Larino da parte di cittadini indignati per l’accaduto. Ora a distanza di quasi 9 anni da quei terribili giorni di maltempo e di allagamenti, gli inquirenti frentani hanno intenzione di ricostruire in dettaglio gli accadimenti ed ascoltare le persone che hanno ricevuto un avviso di garanzia. Per ora nei loro confronti non è stato formulato nessun capo di imputazione in attesa delle risultanze dei primi interrogatori. Almeno quattro le persone finite nel mirino del Sostituto Procuratore Susi che dovranno dare spiegazioni sulla gestione delle acque e le decisioni prese in quei giorni.
A distanza di tanti anni, però, non sarà un lavoro facile per gli inquirenti ricostruire tutti i fatti così come per le persone indagate ricordare ogni dettaglio di quei giorni. In ogni caso l’inchiesta sembra giunta ad un punto importante. L’intenzione del Sostituto Susi è quello di accertare eventuali responsabilità penali nel disastro legato all'”onda” che si abbattè nella costa determinando gli allagamenti del Valle Biferno, di Rio Vivo e di altre zone del litorale. Gli abitanti si ritrovarono con le case piene di fango e molti furono costretti a salire sui tetti per salvarsi dall’inondazione.
Campa Cavallo!
E ce ne ricordiamo “solo” dopo nove anni e mezzo? Complimenti! Che ci fossero responsabilità questo era palese, ma ricordarsene 10 anni dopo, è ridicolo! Questa è l’Italia che non funziona!!!