myNews.iT - Per spazio Pubblicitario chiama il 393.5496623

Proprio per tali ragioni sostanziali (volte ad impedire che nella discarica di Montagano vengano trattati rifiuti provenienti da fuori regione), ragioni che ad avviso degli avvocati Pino Ruta e Massimo Romano restano ad oggi oltremodo attuali, è necessario impedire, ancora una volta, così come è accaduto con le autorizzazioni delle biomasse di Campochiaro, non soltanto che si proceda alla realizzazione, nel Comune di Montagano, a poca distanza dal fiume Biferno, di un impianto portato ad una capienza di 50.000 tonnellate di rifiuti l’anno, ma che tale scelta venga calata sulla testa dei cittadini e delle amministrazioni senza alcun coinvolgimento sociale ed istituzionale, in deroga al piano regionale dei rifiuti, in assenza di qualsivoglia valutazione tecnico ambientale (VIA o VAS), con un investimento di 10 Milioni di euro, a carico dei cittadini, 7,5 dei quali dovrebbero essere cofinanziati dalla Comunità Montana (ente, peraltro, commissariato ed in liquidazione).
L’attenzione del Codacons, peraltro, è massima rispetto al rischio che giungano in Molise rifiuti da fuori regione, con tutti i rischi ambientali e sociali che ciò immancabilmente comporta, posto che l’impianto in questione dovrebbe e potrebbe addirittura trattare quantitativi di rifiuti addirittura maggiori rispetto a quelli prodotti in ambito regionale. Spieghino, pertanto, il Presidente e l’Assessore Facciolla da dove saranno importati i maggiori quantitativi destinati all’impianto di Montagano, cosicché tutti i molisani sappiano se la loro volontà è quella di rendere il Molise regione importatrice di rifiuti.