ncddibrinoTERMOLI – L’ampliamento dello stabilimento chimico Fis al centro di polemiche da parte di ambientalisti ed anche della minoranza comunale. L’ex sindaco di Termoli, Antonio Di Brino, dopo i dubbi elevati di recente dal Movimento 5 Stelle, ha presentato una interrogazione al sindaco ed all’assessore alle Attività Produttive per conoscere: “Se sia stata rilasciata l’autorizzazione paesaggistica, visto che dagli atti consegnati dalla struttura comunale, a seguito di formale richiesta di accesso al fascicolo, non esiste copia. Inoltre a che titolo l’autorizzazione a realizzare il nuovo impianto di produzione (permesso a costruire) sia stato rilasciato dal settore attività produttive – commercio e non già dal settore programmazione e gestione del territorio, che si è limitato ad esprimere un mero parere di conformità urbanistica, da cui non si evince l’adeguamento del progetto alle prescrizioni dell’Autorità di Bacino”.

Ma c’è di più. Di Brino sottolinea come sia stato possibile per il Suap del Comune termolese rilasciare un “placet” al nuovo capannone in presenza di un’attività di bonifica dell’area considerata inquinata, e non ancora conclusa. “Come abbia potuto il responsabile dello sportello autorizzare in presenza della prescrizione contenuta nel parere della Provincia di Campobasso 3784/2015 del 27/11/2015, su un’area altamente inquinata ed ancora soggetta a procedura di bonifica” ha concluso Di Brino che ha inviato l’atto alla Procura della Repubblica di Larino ed ai Carabinieri del Nucleo operativo ecologico (Noe).
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