LARINO _ Appello ai candidati al Parlamento a sostenere le ragioni dell’agricoltura italiana di qualità. L’Associazione Nazionale Città del Vino pone alcuni temi che, pur non essendo esaustivi, indicano quali potrebbero essere le prime importanti azioni da intraprendere da parte del nuovo esecutivo a sostegno del mondo agricolo e di tutte quelle attività che, in modo diretto o indiretto, costituiscono un patrimonio di esperienze, lavori e saperi che devono essere salvaguardati e che sono potenziali produttori di nuova economia.

Cosa deve fare il nuovo Governo per sostenere l’agricoltura, i territori rurali, le produzioni di qualità, i paesaggi, l’ambiente, la cultura, il turismo, le identità locali, le comunità? Sono queste le principali parole chiave per una futura politica a sostegno delle eccellenze italiane sia che si tratti di prodotti agricoli, di luoghi, di esperienze, di saper fare. In questo momento di crisi generale, che investe i consumi, ma anche l’etica politica, le pubbliche amministrazioni e le imprese hanno difficoltà a sviluppare le loro iniziative. Si tratta di difficoltà oggettive, dettate dall’andamento delle economie nazionali e internazionali, ma anche di difficoltà indotte da insufficienti politiche da parte dei governi che nel corso degli anni si sono succeduti alla guida del Paese.

 L’agricoltura e le attività indotte che le stanno attorno difficilmente sono state al centro del dibattito politico e men che meno sono presenti in questa campagna elettorale che porterà alle elezioni del nuovo Parlamento, che si terranno il 24 e 25 febbraio prossimi. Per questo l’Associazione Nazionale Città del Vino ha approvato un Documento che pone all’attenzione dei candidati al Parlamento e dei candidati alla Presidenza del Consiglio alcuni temi che, pur non essendo totalmente esaustivi, indicano quali potrebbero essere le prime e importanti azioni da intraprendere da parte del nuovo esecutivo a sostegno del mondo agricolo e di tutte quelle attività che, in modo diretto o indiretto, costituiscono un patrimonio di esperienze, lavori e saperi che devono essere salvaguardati e che sono potenziali produttori di nuova economia. In particolare, occorre rimettere al centro del dibattito il ruolo dell’agricoltura e la centralità dei Comuni come unico strumento utile per un efficace controllo del territorio sotto vari di vista: urbanistico, ambientale, produttivo, sociale.

L’Associazione Nazionale Città del Vino chiede, inoltre, impegni precisi ai partiti perché tengano conto di queste indicazioni e al tempo stesso chiede al nuovo Presidente del Consiglio che i settori dell’Agricoltura, del Turismo, dell’Ambiente (i tre elementi che s’intrecciano in modo virtuoso) siano affidati a personalità competenti, in grado di sapersi coordinare tra loro, dialogando, evitando sprechi di energie e di risorse. L’agricoltura, come già ribadito, è in grado di dare un contributo importante allo sviluppo dei territori, alla tutela del paesaggio, alla qualità dell’offerta enogastronomica. Il nuovo Governo dovrà prendere impegni precisi in questa direzione e i nuovi parlamentari dovranno prendere coscienza di questo, pena un nuovo fallimento. Ultimo tema, ma non per questo meno importante, il sostegno che si dovrà dare al terzo settore non solo nelle sue espressioni di servizio, culturale e sociale, ma anche all’associazionismo di prodotto (come sono oggi, ad esempio, le Città di Identità in base ai loro concreti progetti e programmi), testimoni delle istante che provengono direttamente dai territori amministrati e dai cittadini.

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