Riparte la scuola in Molise, tra problemi vecchi e nuovi. Per uscire definitivamente dall’emergenza, occorrono interventi strutturali.

Termoli 15 settembre 2021: primo giorno di scuola

CAMPOBASSO – “In Molise oggi è suonata la prima campanella: agli oltre 35.000 studenti tornati in classe e alle loro famiglie va il nostro augurio di buon anno scolastico. Un augurio anche a tutte le lavoratrici e lavoratori della scuola: dai dirigenti scolastici, ai docenti a tutto il personale amministrativo, tecnico e ausiliario che, anche quest’ anno, dovranno affrontare problemi irrisolti che ricadono sulle scuole.

Come FLC Cgil siamo stati impegnati nel confronto a tutti i livelli (nazionale e regionale) proponendo soluzioni strutturali per affrontare in sicurezza la ripresa delle lezioni e per superare le fragilità endemiche del sistema scolastico: carenza di organici, edilizia scolastica non a norma, precarietà del personale, fragilità della rete dei trasporti etc.

In alcuni casi l’Amministrazione ha recepito ciò che sosteniamo da anni: mettere in campo ogni sforzo perché all’inizio delle lezioni tutto il personale, dai dirigenti al personale ATA, sia al proprio posto, attraverso anticipazione delle procedure di immissioni in ruolo e a tempo determinato e dei movimenti del personale. 

Quando le proposte del sindacato sono state accolte le soluzioni adottate si sono rivelate efficaci, ma il più delle volte non si è voluta seguire questa strada e le difficoltà hanno avuto la meglio.

Resta irrisolta l’emergenza precariato: le immissioni in ruolo dei docenti in Molise quest’anno sono state pari a 299 su 420 posti disponibili, con il 30% delle cattedre affidate a precari. In totale, sono 835 i docenti precari in servizio nella nostra regione, di cui quasi un terzo sul sostegno. Ancora più pesante la situazione sul versante Ata dove le 70 immissioni in ruolo hanno coperto solo il 40% dei posti disponibili. mentre sono circa 270 i lavoratori ATA precari già nominati nelle scuole. Ricordiamo che in 10 anni il personale ATA ha perso 533 posti, pur rimando sostanzialmente invariato il numero di plessi in cui si svolgono le lezioni  

A lezioni ormai iniziate, il nostro sforzo deve andare verso l’uscita definitiva dall’emergenza: nell’immediato occorre estendere le risorse per l’organico aggiuntivo per tutto l’anno scolastico, ma poi occorrerà una modifica strutturale dei parametri di attribuzione degli organici, che penalizzano la nostra regione.

Ricordiamo che quest’anno, dopo le nostre continue sollecitazioni, con il D.L 73/2021(Decreto sostegni bis) a livello nazionale sono stati stanziati in circa 422 mln di euro. Di questi, al Molise sono andate risorse pari a 5.237.647 euro (quindi 1 mln 700 mila euro in meno rispetto all’anno scorso).

Il problema è che al momento si potranno autorizzare supplenze solo fino al 30 dicembre e che con queste risorse non si potranno “sdoppiare” le classi. Si tratta di un modo sbagliato di gestire le risorse perché il personale aggiuntivo arriverà nelle scuole tardi, quando le attività sono state già programmate, e con l’impossibilità (attuale) di arrivare fino al termine dell’anno scolastico.

Insomma, si rischia di sprecare denaro con l’ennesimo intervento tampone, mentre sarebbe necessario un intervento strutturale, con cui modificare i parametri di cui al DPR 81/2009. Ricordiamo che ben 4 milioni e 211 mila euro sono attribuiti in Molise in base “all’indice di fragilità”: si tratta di un indice misurato dall’INVALSI che misura il grado di debolezza del sistema scolastico. Ciò testimonia la drammaticità dei dati e la necessità di interventi di sistema, gli unici capaci di invertire il trend.

I numeri del “sistema scuola” in Molise sono allarmanti, e ci consegnano un progressivo impoverimento della scuola pubblica molisana. Abbiamo meno alunni, meno organici e meno tempo scuola rispetto al passato. Senza un’adeguata programmazione e senza politiche mirate si andrà verso la desertificazione del sistema scolastico, con il rischio concreto  di non poter garantire un’offerta formativa di qualità. È compito dei decisori politici provare a invertire il declino, affrontando da subito il tema della programmazione dell’offerta formativa e del dimensionamento scolastico”.

FLC CGIL Molise

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