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Bruno VeriniTERMOLI _ Non potendo, per ragioni d’impegno personale, partecipare al dibattito scaturito in consiglio comunale dalla proposta di adesione alla carta di Valencia, nella tarda serata di mercoledì scorso, il capogruppo della Dca Bruno Verini ha ritenuto opportuno fornire un contributo d’idee. “Non sempre le regolamentazioni che appaiono più banali e scontate, in profondità, non fanno emergere, invece, la bontà di indirizzi e linee guida che se venissero davvero seguite determinerebbero una migliore gestione. Come in altri campi, anche l’onere di un governo del territorio, che sia sovrano o locale, può, anzi deve rispondere a delle logiche di trasparenza, efficacia ed efficienza. La nostra costituzione, che ha compiuto 60 anni nel 2008 alcuni di questi principi le enuncia, proprio nella sezione della pubblica amministrazione, quasi un monito per gli enti a cui i cittadini elettori demandano istanze e aspettative. A queste riflessioni e proposte siamo stati chiamati, nell’etica della responsabilità rappresentativa, a partecipare all’appuntamento istituzionale sulla buona governance, non più tardi di lunedì scorso a Campobasso, su intuizione del consigliere regionale di maggioranza Antonio Chieffo, a confrontarci sui principi contenuti nella strategia europea per l’Innovazione, conosciuta come carta di Valencia, un protocollo d’intenti approvato dal consiglio dei ministri d’Europa. Regole, riferimenti, leggi e direttive da applicare e recepire concretamente, non enunciarli e sbandierarli sterilmente. Un obbiettivo che deve divenire centrale per ciascun amministratore eletto dal popolo. Su questo dodecalogo, inoltre, grande importanza viene attribuito al sindaco, baluardo di frontiera del territorio, a cui si chiede di mettersi a disposizione della cittadinanza, favorendone il dialogo e l’interazione diretta, aggregandone i gangli vitali della società, dalla promozione sociale all’ambito culturale.
Comuni, province, regioni e governo delle nazioni insieme verso un piano d’azione sinergico, rivitalizzando in loco le funzioni e il ruolo di un consiglio comunale non più emarginato solo a ruolo notarile, nessun riferimento al nostro primo cittadino, per carità, a quella asettica ratifica imposta dagli equilibri di coalizione. Un nuovo slancio propositivo, prendendo spunto dal lavoro del presidente della commissione Affari comunitari, un impegno concreto da assumere nei confronti delle istituzioni che rappresentiamo e della collettività, impiantando una sessione formativa, già strutturata e articolata nei cinque moduli didattici da cinque ore.
Personalmente, sono convinto che occorra aderire a questo processo, velando il sentiero della governance nel terzo millennio, percorrendone i tratti distintivi con entusiasmo e fermezza morale, dodici cardini già condivisi anche dagli altri governi comunitari. Un monito, per concludere, la politica non può non orientarsi e indirizzarsi al bene comune, accantonando quei propositi clientelari che, purtroppo trasversalmente, stanno erodendo alla base i consensi delle comunità elettrici e le fondamenta della res publica.
La cosiddetta moral suasion è una pratica da acquisire al nostro patrimonio genetico, come esercizio della responsabilità individuale e collegiale nei riguardi della collettività. Governando con i cittadini per una loro miglior condizione di vita e con una prospettiva di sviluppo che mai si affievolisca”.
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A Palazzo Norante, sabato 5 luglio 2025, la presentazione del libro di Antonella Salvatore: uno sguardo sull’infanzia nei luoghi dimenticati del mondo.
CAMPOMARINO – Sabato 5 luglio,...