I medici: “Le ambulanze portano i pazienti solo al San Timoteo di Termoli per cui gli utenti sono triplicati, i posti letto ridotti e noi operatori sempre gli stessi”.
TERMOLI _ Dieci ore di attesa su una barella nel corridoio del pronto soccorso di Termoli prima del ricovero. E’ quanto accaduto ad un settantenne di Campomarino colto da un malore nella giornata di ieri l’altro. Erano le undici del mattino quando l’anziano, residente nel centro rivierasco, accompagnato dal 118 Molise in ambulanza, è stato trasportato al San Timoteo. I familiari lo hanno raggiunto subito dopo. Ed al momento del suo arrivo è iniziata la lunghissima attesa durata l’intera giornata. Qualche ora dopo gli operatori in servizio gli hanno infilato una flebo per permettergli di riprendersi per poi essere «parcheggiato» fino a sera.
La moglie e la figlia dell’uomo, piuttosto preoccupati, durante le varie ore trascorse all’ingresso, hanno interpellato il proprio medico curante il quale si è recato nel corridoio ed ha fatto una diagnosi generale del paziente. A suo dire si trattava di ictus. Per il campomarinese il ricovero è arrivato alle 21. A quell’ora i familiari, ormai sfiniti e snervati, hanno chiesto la diagnosi che, secondo quanto riferito dagli stessi a myNews, è arrivata dai medici del reparto di Medicina. L’ictus, dunque, è stato confermato dai sanitari della divisione dove si trova tuttora ricoverato, in serata. Le polemiche da parte della famiglia del ricoverato non sono mancate per le 10 ore di paziente attesa del congiunto.
“E’ stato veramente pesante _ ha dichiarato la figlia _, non pensavamo che sarebbe stato necessario tutto il giorno. Fortunatamente il nostro medico di base ha accettato di raggiungerci in ospedale ed ha stilato una prima diagnosi che abbiamo anche riferito ai dipendenti altrimenti saremmo stati in balìa dell’incertezza per tanto tempo. Non vogliamo accusare nessuno, tantomeno i medici del pronto soccorso che, lo sappiamo, hanno un gran da fare e la folla c’è sempre, giorno e notte. Nemmeno, però, si può attendere tanto tempo. Quando ci sono più urgenze, purtroppo le attese di dilatano“.
La risposta degli operatori in servizio non si è fatta attendere. “C’è una non cultura del pronto soccorso perché quando ci sono molti codici bianchi che intasano l’attività della divisione le attese purtroppo di prolungano per tutti _ hanno dichiarato i sanitari in servizio _. Le ambulanze, inoltre, non portano più pazienti al Vietri di Larino ma vengono tutti al pronto soccorso di Termoli dove c’è sempre la folla. E’ diventato un problema anche di notte. Molti utenti che hanno patologie da niente ce li vediamo arrivare anche di notte. E’ inaudito. Dovrebbero rivolgersi alla guardia medica o al medico curante. C’è inoltre la riduzione dei posti letto nei reparti di medicina, chirurgia ed ortopedia che incidono in maniera pesante. L’afflusso di gente è aumentato mentre i letti sono ridotti e gli operatori sono sempre gli stessi”.
E proprio sul problema pronto soccorso Termoli e la gestione della divisione si terrà il prossimo 15 marzo un incontro convocato dal Responsabile dell’Osservatorio sulla qualità dei servizi sanitari, Alberto Montano. All’appuntamento prenderà parte la direzione sanitaria dell’Asrem di Campobasso, il direttore del San Timoteo, i responsabili dell’azienda di Termoli-Larino, il primario del reparto per stabilire eventuali soluzioni al problema divenuto urgente ed improcrastinabile.