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ComitatiNoTunnel
I comitati Referendari No Tunnel
TERMOLI –
I Comitati Referendari di Termoli hanno inviato una lettera all’attenzione dell’stituto Nazionale di Urbanistica di Roma, in qualità di organizzatore della XIII edizione di Urbanpromo “Progetto Paese”. L’appello dei comitati, alla “Carta della Partecipazione” dell’evento, è nato dall’esigenza di segnalare l’incoerenza della partecipazione del Comune di Termoli con un progetto non degno, secondo loro, di essere proposto all’attenzione della manifestazione, in corso in questi giorni presso la Triennale di Milano,  per promuovere l’eccellenza della ricerca italiana. Ne pubblichiamo, qui di seguito, il contenuto:

 
“Vi scriviamo a nome dei Comitati Referendari TermoliDecide, PartecipaTermoli e del Coordinamento Cittadino NO Tunnel poichè siamo venuti a conoscenza della partecipazione del Comune di Termoli con l’iniziativa “un nuovo waterfront per Termoli: il piano regolatore portuale e la riqualificazione delle tre piazze sul mare attraverso il nuovo sistema di mobilità sostenibile” alla XIII edizione di URBANPROMO, nello specifico  all’evento  “Progetto Paese”, che si svolgerà dall’8 all’11 novembre 2016 presso La Triennale di Milano. Riteniamo che il Vostro Istituto, essendo organizzatore della manifestazione ed impegnato da vari decenni nella diffusione dei principi di un corretto governo del territorio attraverso la pianificazione urbana e territoriale, debba essere messo al corrente della vera natura dell’intervento di speculazione edilizia e di danno paesaggistico e ambientale che l’amministrazione comunale della città di Termoli sta perpetrando nei confronti del nostro territorio e della cittadinanza, in deroga ad ogni sano principio di pianificazione partecipata e ad ogni strumento urbanistico vigente.
Per mezzo del partenariato pubblico-privato quale il project financing, utilizzato in questo caso in modo sbilanciato in quanto al soggetto promotore non si concede solo la compensazione necessaria al rientro dell’investimento ma gran parte della proprietà delle opere previste, si sta di fatto espropriando un pezzo di città situato in posizione strategica (vista mare, vicino alle spiagge e al borgo antico), per regalarlo ad un privato, come si evince dalla documentazione che vi trasmettiamo in allegato.
Denominare “…nuovo sistema di mobilità sostenibile” un intervento che prevede nel cuore della città  (precisamente tra il Centro Antico e il Borgo otto-novecentesco) la realizzazione di un parcheggio multipiano da 700 posti auto ed un tunnel di collegamento carrabile tra il porto e l’uscita del parcheggio, appare come un tentativo malriuscito di voler legittimare con le parole ciò che in realtà questo progetto non contiene e non può contenere: la consapevolezza dell’indispensabilità della pianificazione a monte di ogni processo decisionale e di ogni alterazione del territorio e della valutazione delle ricadute ambientali, paesaggistiche e sociali che gli interventi proposti determinano nel contesto urbano.
Non è un caso, difatti, che gli strumenti di pianificazione attualmente esistenti siano stati opportunamente ignorati per arrivare il prima possibile all’aggiudicazione dell’opera: ad oggi, pur essendo già stata aggiudicata in via provvisoria la gara d’appalto, non risulta ancora adottata la variante al PRG e compiuta alcuna valutazione di impatto ambientale mentre del Piano Generale del Traffico Urbano (PGTU), adottato dalla precedente Giunta Comunale circa tre anni fa, l’attuale Amministrazione non ha ritenuto opportuno proseguirne l’iter.
Questo scarso interesse per la pianificazione dell’amministrazione di Termoli è aggravato dalla totale mancanza, nelle relazioni del progetto suddetto, di dati scientifici che avrebbero permesso di valutare l’effettiva necessità e la fattibilità dell’opera, dal momento che l’intervento è previsto in prossimità di un delicatissimo tessuto urbano vincolato e tutelato dalla Soprintendenza alle Belle Arti e in un’area urbana già fortemente congestionata dai flussi veicolari. E’ chiaro dunque che l’intervento, inserendo grandi poli di attrazione di traffico nella parte più interna della città, va in direzione opposta rispetto agli indirizzi tracciati dal PGTU e dalle soluzioni suggerite dai più attuali trend della pianificazione urbana, che puntano alla rigenerazione delle periferie e al decongestionamento dei centri mediante parcheggi di scambio esterni.

Ai cittadini è stata negata con cavilli burocratici la possibilità di pronunciarsi sull’opera attraverso lo strumento del referendum consultivo, previsto dal regolamento comunale; 3000 firme (più del 10% degli aventi diritto al voto) raccolte in un mese per una petizione popolare contro il progetto sono state trattate come carta straccia dal sindaco e il consiglio comunale non ha mai votato il progetto, andato avanti a colpi di delibere di giunta.
Ci appelliamo a voi anche perché siete redattori della “Carta della Partecipazione”, un prezioso documento che il Comune di Termoli ha violato in ogni suo punto, dal primo all’ultimo, appaltando prima l’opera e poi, a giochi fatti, allestendo con la complicità dell’impresa appaltatrice un “dibattito pubblico farsa” (a spese della stessa impresa) nel quale i cittadini sono stati chiamati a proporre solo modifiche insignificanti del progetto, recepibili a esclusiva discrezione dell’impresa. Ancora una volta, dunque, assistiamo ad un uso improprio e strumentale di parole come “dibattito pubblico” (débat public), strumento fondamentale del processo partecipativo solo se utilizzato per discutere non solo del “come” ma anche del “se” dell’opportunità dell’opera, che si rivela del tutto inutile ad opera già appaltata. Questo indegno teatrino viene oltretutto propagandato mediaticamente con un utilizzo spregiudicato degli organi di stampa locali, per far credere che i cittadini siano parte integrante del processo decisionale, che li ha visti al contrario totalmente esclusi e privati di ogni voce.
Tutto l’iter progettuale, iniziato un anno e mezzo fa, è pieno di irregolarità e illegittimità, segnalate dai comitati nell’atto di significazione qui allegato, inviato a 23 enti istituzionali, tra cui la Procura della Repubblica, la Presidenza del Consiglio dei Ministri e all’ Autorità’ Di Vigilanza – ANAC.

In sintesi, vi segnaliamo l’evidente incoerenza della partecipazione di un tale progetto ad un evento di alto profilo tecnico e scientifico quale URBANPROMO, incardinato su principi di rigenerazione urbana sostenibile rivolti alla tutela del territorio, e vi chiediamo se lo studio della documentazione dei progetti partecipanti sia sufficientemente approfondito da permettere una verifica della compatibilità degli intenti dei singoli progetti con quelli della manifestazione.
In attesa di una Vostra sollecita risposta, vi salutiamo cordialmente.
Grazie dell’attenzione

I comitati TermoliDecide e PartecipaTermoli
Il Coordinamento Cittadino NO Tunnel”