LARINO _ Il Comitato Civico Frentano, riunito in seduta straordinaria, ha esaminato la bozza del Piano Sanitario Regionale 2012-2014, predisposto dalla Direzione Generale della Salute della Regione Molise. L’Assemblea, in via preliminare ha espresso il malcontento di operatori e di cittadini del territorio basso molisano, i quali denunciano una continua penalizzazione del diritto alla salute riservata ai molisani e soprattutto alla collettività delle aree interne e del cratere sismico. La premessa della Bozza dimostra una palese “confessione” degli errori compiuti in passato ma, anche l’intenzione di produrne altri più gravi e pericolosi, almeno per quanto riguardo l’area del basso Molise, dove operano due soli ospedali (strutture pubbliche) a tutela della salute di oltre 100.000 abitanti, senza tener conto del cospicuo incremento che si verifica nel periodo estivo.

Mentre nel Medio-Alto Molise, le piccole, le grandi e numerose strutture sanitarie (proprie e improprie), affollano il territorio e incrementano gli sprechi. Se si vuol rivolgere l’attenzione alla riconversione è necessario fare un’analisi attenta per evitare che quella che i tecnici chiamano “trasformazione” diventi una DEFORMAZIONE dannosa e contraria all’erogazione dei livelli essenziali di assistenza (LEA). Le proteste del Comitato pro-Vietri espresse nell’arco di tre anni, hanno sottolineato la necessità di assumere provvedimenti “riorganizzativi” efficienti ed efficaci e non discriminanti. Le sentenze del TAR Molise e del Consiglio di Stato ne sono la prova più evidente! Il Basso Molise costituisce l’area regionale più vocata all’incremento demografico come già si evince dalle rilevazioni del censimento sulla popolazione 2011.

Motivo per cui due strutture ospedaliere, organizzate nell’ottica della pari dignità e della complementarietà (e non della concorrenza!), possono fornire ai cittadini prestazioni tempestive, qualitativamente valide, efficaci ed efficienti, contrariamente a quanto avvenuto nel recente passato, quando si è lasciato il solo ospedale di Termoli (a seguito dello spostamento di consistenti quote di posti letto per acuti al presidio di Campobasso) impotente a soddisfare le esigenze ospedaliere di una popolazione così numerosa per le inadeguate dimensioni strutturali. Questa scelta infelice, condannata dal TAR Molise, oltre a penalizzare la qualità delle prestazioni erogate, ha contribuito ad incrementare il ricorso dei cittadini del basso Molise a prestazioni presso strutture extraregionali (mobilità passiva), determinando un peggioramento della spesa regionale, tanto da far prevedere nella bozza in esame un’esplicita previsione di un accordo interregionale per la mobilità.

Alla luce di quanto sopra esposto, in linea con l’indirizzo dettato dal Consiglio Regionale in una recente delibera e con la volontà espressa da tutte le amministrazioni comunali del Basso Molise in un documento unitario di gennaio 2012, si invita a valutare attentamente la proposta di integrazione funzionale fra le strutture ospedaliere di Larino e di Termoli, tenendo ben presente come area omogenea il Basso Molise. Pertanto così come previsto nella Bozza in discussione, al capitolo 5.6 “Rimodulazione rete ospedaliera”, dove si prevede il parametro di 3,9 posti letto per mille abitanti, si chiede di dotare le due strutture esistenti sul territorio di posti letto in rapporto alla consistenza della popolazione del Basso Molise. Ringraziando per l’invito ricevuto e per la cortese attenzione, si confida in un positivo riscontro.

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