LARINO – “Lavorerò affinché nessun cittadino resti deluso”. Queste le parole che proferiva il Presidente Paolo Di Laura Frattura all’indomani della sua elezione. Oggi, a quasi un anno da quel giorno, non c’è un solo Molisano (fatta eccezione per alcuni lobbisti della Sanità) che non sia, oltre che deluso, sbalordito dalla metamorfosi subita da quell’uomo in pullover arancione che predicava di un Molise di tutti e che oggi sta consegnando la nostra regione nelle mani di pochi oligarchi. Basti vedere le persone di cui si è circondato – un Direttore Generale con lo sfratto ed un “dipendente, seppur in aspettativa, dell’Università Cattolica,” (per il quale “potrebbero configurarsi ipotesi di inconferibilità previste dall’art. 4 del d.lgs n.39/2013.”) – quando in Consiglio Regionale è venuto ad illustrare i Programmi Operativi 2013-2015 per il riordino del Sistema Sanitario del Molise.

Un documento che, al di là di ogni ragionevole dubbio, è la certificazione della consegna ai privati della Sanità della nostra regione. Come non definire una farsa, infatti, l’esposizione della cosiddetta integrazione tra Ospedale “A. Cardarelli” e Fondazione Giovanni Paolo II quando a leggere bene tra le righe del provvedimento si constata, nero su bianco e con annessa documentazione fotografica, la netta differenziazione tra la struttura pubblica e quella privata come di seguito dimostrato: “Al fine di mantenere visibilmente differenziate le identità di ciascuno dei due soggetti presenti all’interno della struttura, che seppur integrati restano fra di loro distinti, si prevederanno anche due accessi separati, uno recante la segnaletica del P.O. Cardarelli, l’altro della Fondazione, come simulato nella tavola seguente.”

“Più in particolare, il P.O. Cardarelli occuperà le intere Ala A ed Ala B, tra loro interconnesse da un unico corpo scala centrale e, sfruttando i già esistenti tunnel di collegamento, il 2° e 3° piano dell’Ala C. I reparti della Fondazione, invece, saranno allocati nell’intera Ala D ed ai piani 1°, 4° e 5° dell’Ala C, sfruttando il corpo scala centrale che verrà isolato in corrispondenza dei piani 2° e 3°.” “va, però, chiarito che il personale delle due strutture resta alle dipendenze di ciascuna di esse, secondo le condizioni contrattuali in essere”. 

 Dunque la sbandierata integrazione è solo un escamotage per riempire una struttura, quella della Fondazione che, sproporzionata per l’attività di quest’ultima, verrebbe in parte ceduta al (o ingloberebbe il, a seconda dei punti di vista) Cardarelli a suon di ulteriori milioni di Euro, dell’esborso dei quali non si parla nel documento forse perché elargiti tramite l’assegnazione di ben 7 Unità Operative Complesse alla Fondazione. Per non parlare dei 156 posti assegnati all’IRCCS NEUROMED sui 237 che complessivamente competerebbero al privato se fossimo in una Regione normale. Tutto ciò premesso, l’Associazione “Comitato Civico Frentano”, nel prossimo incontro di coordinamento dei Comitati, porterà la richiesta di indire una grande manifestazione di protesta contro la politica sanitaria che vuole imporre ai Molisani il Presidente-Commissario Frattura la cui unica preoccupazione è ormai rivolta alla modifica statutaria per consentire la nomina ad assessore del Consigliere Cotugno. Mossa che gli consentirebbe di poter continuare a contare su quel “pacco” di voti oggetto di un servizio andato in onda nell’ultima puntata della trasmissione “Ballarò”.

Non ci si può esimere da una riflessione squisitamente politica: ma Micaela Fanelli, renziana della prima ora, innovatrice della politica molisana per antonomasia (dice lei), fautrice del ricambio generazionale, è consapevole, a questo punto, che il Presidente Frattura le porterà in dono il “pacco” di cui sopra? E potrebbe ritrovarsi solo con quello, perché al contrario di quanto va dicendo il Presidente, la gente non è affatto con lui, non più!

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