TERMOLI _ Il rinnovo dei permessi attraverso l’asta a partire dal prossimo 2015 è al centro di una nuova manifestazione dei gestori balneari di Termoli intenzionati a non far cadere nel silenzio la grossa problematica che rischia di gettare sul lastrico decine e decine di imprenditori turistici della costa molisana.
Questi, stanchi di essere soli a combattere per i propri diritti, ora puntano il dito contro i parlamentari europei a partire da quelli del Molise così come dei deputati e senatori della regione, tutti fino a questo momento inerti e zitti rispetto ad una vicenda gravissima prossima a minare l’economia del territorio. A puntare il dito è il Presidente della Fiba-Confesercenti del Molise Pietro D’Andrea, titolare del Lido La Vela, il quale addita i politici locali, rappresentanti della popolazione a Bruxelles ed a Montecitorio.
«Non c’è uno straccio di documento a firma di Europarlamentare e deputati sull’argomento – ha tuonato D’Andrea –, niente di niente, si vergognino. Noi stiamo portando avanti una battaglia silente contro multinazionali intenzionate ad accaparrarsi le spiagge molisane così come quelle italiane, tra le più belle d’Europa ed i nostri politici che abbiamo votato per rappresentare i nostri interessi e la nostra tutela sono a braccia conserte».
L’ira dei balneari è ormai tangibile. D’Adrea, dal canto suo, ha indetto per oggi una riunione con tutti i balneari nella sede della Confesercenti di Termoli per discutere il «da farsi» e l’organizzazione del sit-in di protesta in programma alla Fiera «Sul Mare» di Rimini. Gli operatori della categoria sono chiamati a prendere parte alla protesta che si svolgerà davanti l’ingresso della «vetrina» annuale che si svolgerà nel centro balneare dell’Emilia Romagna. Si tratta di un evento molto noto a cui partecipano tradizionalmente tutti gli imprenditori del comparto. Il sit-in vuole sensibilizzare l’intera categoria sulla problematica e prendere atto dell’inerzia del mondo politico sia di destra che di sinistra.
«Rischiamo di perdere tutto dopo anni di lavoro – hanno dichiarato alcuni balneatori della città – e non riusciamo a farci ascoltare da nessuno». Si prevede una massiccia adesione da parte degli operatori del litorale alla protesta. L’iniziativa fa seguito alla riunione che si è svolta di recente a Pescara, nella sede della confesercenti, dove è stato fatto il punto della situazione su quella che è considerata la «spada di damocle» del turismo italiano. «Noi prenderemo parte a quest’asta ma sarà per noi un’iniziativa disperata – ha concluso Pietro D’Andrea – perchè non potremo certo vincere davanti a concorrenti rappresentati da aziende internazionali con a loro disposizione bilanci da milioni di euro. Noi abbiamo lavorato una vita nel nostro piccolo per dare un futuro ai nostri figli ma non siamo certo in gradodi contrastare simili colossi. Purtroppo in questo la legislazione italiana non ci tutela nè tantomeno il Governo. Siamo in balìa degli eventi».
il pianto del cocodrillo
stanchi di essere soli a combattere per i propri diritti?? ma quale diritto? vi siete appropriati di aree demaniali che mai nessuno vi ha detto che sono vostre!!Avete monopolizzato le nostre spiagge tramandandovi da generazioni a generazioni beni che non sono vostri! Forse con questa legge finalmente “europea” si farà un po di chiarezza…
termolese
Sono pienamente d’accordo con te questi balneatori sono solo buoni a lamentarsi,speriamo che questa legge europea vada in vigore,cosi questi finti balneatori inizierrano a lavorare e vedrai non avranno neanche più il tempo di lamentarsi.