MONTENERO DI BISACCIA _ “Il nostro obiettivo primario resta la tutela della salute dei cittadini”. E’ stato questo, in sintesi, uno dei punti su cui il Sindaco Nicola Travaglini ha posto l’accento nella serata di ieri, a seguito della discussione che si è tenuta all’interno del Consiglio comunale convocato, per l’occasione, in seduta monotematica aperta sul tema del Depuratore sito in Contrada Padula. L’impianto, come si ricorderà, è stato coinvolto nell’operazione giudiziaria denominata “Open Gates”. L’assise civica, nel corso della quale sono intervenuti anche l’assessore regionale all’Ambiente Salvatore Muccilli, il presidente della Provincia di Campobasso Nicola D’Ascanio e il Sindaco di San Salvo Gabriele Marchese, ha permesso ai consiglieri di analizzare e dibattere i temi sollevati dalle inchieste venute alla luce negli ultimi mesi.
A fronte di dubbi e perplessità di varia natura espresse dai rappresentanti dell’opposizione, l’Amministrazione comunale, per mezzo del Sindaco Travaglini, ha inteso prima di tutto rassicurare i cittadini, confermando che i terreni del Comune non sono stati interessati dallo sversamento di fanghi; il primo cittadino ha poi sottolineato il regolare funzionamento dell’impianto sito in Contrada Padula – che depura le acque reflue provenienti sia dall’agglomerato industriale e dall’area urbana di San Salvo, che dalla fascia costiera compresa nei comuni di Vasto, San Salvo e Montenero di Bisaccia – attestato anche da report forniti dall’Arpa Molise.
“Una problematica di questa portata – ha affermato tra le altre cose il Sindaco nel corso del suo intervento – non può essere oggetto di una battaglia partitica; non siamo qui per fare critiche semplicistiche, ma per capire in che modo possiamo essere più efficienti nelle attività di controllo. Proprio in questo senso sto verificando se esistono le condizioni per avviare anche attività di controllo in proprio, oppure interagire e partecipare in qualche modo con i soggetti preposti a tali funzioni, soprattutto al fine di fugare ogni dubbio sulle attività di depurazione delle acque. Sono consapevole del fatto che viviamo in un periodo storico in cui si tende ad avere sfiducia nelle Istituzioni; questa tendenza, però, non può tradursi in un’improvvisa e generalizzata sfiducia negli enti preposti ai controlli. Se dovessero essere accertate responsabilità, ovviamente saremo i primi a prenderne atto e ad agire di conseguenza”.
Il presidente del Consiglio comunale Domenico Porfido, invece, ha sottolineato l’esigenza di riacquisire una coscienza globale sui problemi legati all’Ambiente, perché “in caso contrario si farà sempre più fatica a capire chi è il controllore e chi il controllato”. Porfido ha poi affermato che non vi è una carenza di organi deputati al controllo – ve ne sono almeno cinque – ma che invece bisognerebbe avviare una riflessione e fare chiarezza sull’intera “catena dei controlli”, magari affidando ad un unico Ente super partes tutte le attività dedicate a queste tematiche, a tutela degli interessi pubblici e del territorio, oltre che per rintracciare in maniera più veloce eventuali mancanze. Nel corso del Consiglio comunale è stata inoltre auspicata un’opportuna collaborazione con il Comune di San Salvo: su questo argomento Travaglini e Marchese hanno già deciso di incontrarsi per affrontare alcuni temi comuni alle due realtà limitrofe.