Questa volta, purtroppo, però, i nostri mezzi corazzati, che bene avevano retto in altre occasioni, non sono stati sufficienti a salvare la vita al nostro Alessandro Di Lisio. Unta tragedia che colpisce l’intera nostra Italia, ma finisce soprattutto per colpire la nostra piccola comunità ragionale che si trova a piangere la morte di un altro di quei suoi giovani figli caduti con coraggio nell’adempimento della propria missione e per tenere alto il nome della Patria anche in paesi lontani e in contesti difficili. Quegli stessi ragazzi che ogni giorno si sacrificano nelle strade delle nostre città per garantire la sicurezza ai cittadini o nelle aree a rischio del pianeta per riportare la pace o salvaguardare le popolazioni civili dalle minacce di terroristi o guerriglieri; nostri coetanei a volte dimenticati anche dalle Istituzioni, nostri coetanei troppo spesso oggetto di scherno o di violenza verbale nelle manifestazioni di quei gruppo di facinorosi che vorrebbero definirsi pacifisti, nostri coetanei al quale va tutto il nostro rispetto e la nostra ammirazione per il coraggio e l’abnegazione con il quale indossano quella divisa che rappresenta ed unisce un intera comunità nazionale.
Alla famiglia del giovane Alessandro va tutta la nostra vicinanza ed il nostro cordoglio, consapevoli che, in momenti come questi, niente e nessuno può alleviare il dolore per la perdita di una persona cara caduta da eroe a migliaia di kilometri da casa. Apprezziamo l’atteggiamento responsabile delle forze politiche che decidono di mostrare in un momento di dolore quel sentimento di unità nazionale che troppo spesso in passato è mancato e condanniamo sin da ora quanti (si leggono già delle dichiarazioni in proposito dei Comunisti Italiani) non perdono l’occasione per speculare sulla tragedia riproponendo sterili e becere polemiche sulla missione in Afghanistan.
Pres. Prov. Azione Giovani Giuseppe Giglio