CAMPOBASSO – La parola “racket” introduce il significato di affare, ma indica anche un’attività criminosa, illegittima che si sviluppa con la corruzione e l’intimidazione. “Racket” è termine entrato nel linguaggio comune e suggerisce l’idea di una organizzazione criminosa che controlla settori dell’economia estorcendo danaro con l’intimidazione. Al racket delle estorsioni si contrappongono la cultura e la prassi dell’antiracket, nate a Capo Passero nel 1991 dopo l’uccisione di Libero Grasso il 29 agosto di quello stesso anno. L’esperienza di Capo d’Orlando diventa un modello da seguire nella denuncia degli estorsori e nella volontà di non restare da soli, ma di socializzare le proprie sofferenze e le proprie laceranti paure. Mentre nella pratica del racket si ha tutto l’interesse a preservare la fonte illegittima del reddito, l’obiettivo dell’usuraio è, invece, tutto opposto e consiste nello “spremere la vita” di colui che è obbligato a corrispondergli la somma di denaro accresciuta all’inverosimile fino all’ultimo centesimo di euro. Il prestito concesso alla vittima che lo richiede è solo l’inizio di un’esistenza difficile e dolorosa, nel momento in cui questi si vede privato illecitamente del resto dei suoi averi, del suo patrimonio.

Dietro l’usura e il racket si cela un comportamento criminale, cioè si nasconde la mafia ed è per questo motivo che è essenziale per le amministrazioni pubbliche, per le associazioni di categoria e per quelle che praticano il volontariato sociale, come LIBERA, dare un contributo alla conoscenza del fenomeno e alla individuazione di tutti quegli strumenti, previsti dalle leggi vigenti, ai quali i cittadini (e le aziende) possono fare riferimento e affidamento, per verificare che non sono soli e abbandonati nei loro patimenti e nelle loro disperazioni.

Di qui, l’impegno di LIBERA, Associazioni, Nomi e Numeri contro le Mafie – attraverso un corso di formazione – di stare al fianco della Prefettura e della Questura di Campobasso, della Camera di Commercio di Campobasso, degli Enti locali, della Provincia di Campobasso, che – a vario titolo – hanno aderito all’iniziativa delle associazioni di categoria della Provincia nel cercare soluzioni ai problemi legati al racket e all’usura.

VENERDI’ 7 NOVEMBRE dalle ore 14,30 alle ore 17,30 a Campobasso presso la Cittadella dell’Economia – c.da Selvapiana inizio degli incontri di formazione per l’apertura di uno Sportello S.O.S. Giustizia a Campobasso – Saluti della Prefettura di Campobasso, della Camera di Commercio e del Coordinamento regionale di Libera Molise; – Relazione sul tema: “Imprenditori vittime di usura e/o di racket; l’accompagnamento alla denuncia: quali gli strumenti per non cadere nella ragnatela dell’usura; quali le competenze degli Sportelli e delle Fondazioni” Relatore: Francesco Di Giamo (Fondazione Antiusura Interesse Uomo – Potenza)

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