Per quanto riguarda gli oli Dop, cioè quelli a Denominazione di Origine Protetta, sono tutt’e tre della Provincia di Campobasso ( Azienda Marina Colonna di S. Martino in Pensilis; l’Oleificio di Bruno Mottillo di Larino e A.pro.pol, con il suo centro di imbottigliamento nella capitale frentana), mentre i due extravergini di oliva non Dop, sono entrambe della Provincia di Iser nia ( Soc. coop. La Sorgente di Poggio Sannita la patria dell’Olivetta nera, una varietà autoctona del Molise e l’Oleificio Pallotto Sergio di Bagnoli sul Trigno). Un quadro che ben rappresenta il ruolo che l’olio ha, precisamente quello di essere il testimone principe del territorio molisano e fonte importante, con le sue 18 varietà autoctone di olivo, della sua l’agricoltura, del suo ambiente e del suo paesaggio.
Ben 5 oli su 103 finalisti, di cui 49 dop e 54 extravergine, di una selezione di 260 oli di altrettante aziende di 17 regioni italiane, a dimostrare la centralità del Molise nel campo dell’olivicoltura nazionale, in particolare per ciò che riguarda la qualità. Il 18 di questo mese la presentazione a Roma dei risultati con il nostro personale applauso ai nostri produttori e trasformatori che, a Trieste come a Spoleto, portano in alto l’immagine del Molise e aprono nuove strade all’olio molisano, grazie all’impegno dei produttori e delle istituzione che hanno capito qual è la strada da percorrere per vincere sui mercati.
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