CAMPOBASSO _ Ancora incidenti stradali. Ancora vittime. Coinvolti ancora dei motociclisti. Non passa settimana ormai senza che il tema dimenticato della sicurezza stradale e della prevenzione non torni prepotentemente all’attenzione di tutti. Ma non possiamo parlare di tragiche fatalità senza mentire a noi stessi. Il Molise è da tempo oramai al primo posto in Italia per la pericolosità della propria rete viaria (in base ai dati Istat l’indice di mortalità, la proporzione cioè tra numero di incidenti e vittime, è il più alto del Paese oramai da diversi anni). Se poi si osservano i dati riferiti ai più giovani, ai motociclisti ed in alcuni periodi dell’anno in particolare -primavera ed estate soprattutto- termini come “fatalità” o “disgrazia” non hanno alcun senso. Si delineano invece i contorni drammatici di una vera e propria emergenza regionale e nazionale!

Nella maggior parte dei casi le cause sono da ricercare unicamente nell’errata progettazione della sicurezza delle infrastrutture stradali e nella manutenzione viaria in molti casi del tutto assente. Solo la ingiustificata speranza di essere immuni dai pericoli della strada può spingerci a credere che in Italia siano solo sfortuna, fatalità e cattiva sorte alla base della prima causa di morte per i giovani tra i 15 e i 24 anni! (dati Censis). Un terzo dei giovani tra i 13 e i 19 anni è stato coinvolto almeno una volta in un incidente stradale e tra il 1995 e il 2005 in Italia a perdere la vita in moto o in scooter sono state 15mila persone e 900mila sono stati i feriti (fonte ANIA). In Molise nel 2009 sono stati 577 gli incidenti stradali che hanno provocato 27 vittime e 925 feriti, e nella prima metà del 2010 le cose non sono andate meglio. Ancora quante vite dovranno essere spezzate, quante famiglie distrutte, prima di comprendere che questo è un dramma che coinvolge tutti? Così come avvenuto dopo il terremoto del 2002 con il programma “Scuole sicure” allo stesso modo tutte le istituzioni, tutte le amministrazioni, dovrebbero oggi essere impegnate permanentemente in uno sforzo comune senza precedenti al fine di riorganizzazione e riformare complessivamente l’intera materia della sicurezza e dell’educazione stradale, prevedendo interventi tempestivi continui, periodici, certi, per garantire la salute e la vita dei cittadini.

Un programma di riordino ed innovazione della rete viaria molisana, come previsto dalla proposta di legge regionale “Misure per la sicurezza stradale di motociclisti, scooteristi e d automobilisti”, che in collaborazione con esperti dell’Anas, della Polizia Stradale, della Federazione Motociclistica, ho elaborato e quindi presentato nel dicembre scorso. La prima in Italia a prevedere interventi specifici per garantire l’incolumità anche degli utenti delle due ruote. L’obiettivo principale della pdl n°198 è quello di diminuire del 50%, entro il 2020, il numero delle vittime di incidenti stradali sul territorio regionale (nello spirito della Carta Europea della sicurezza stradale della C.E.) attraverso tre principali assi d’intervento: 1) Adeguamento infrastrutture stradali: una progressiva riduzione dei rischi presenti sulle nostre strade, attraverso l’individuazione dei c.d. “Black points” (punti critici della rete viaria, in cui più alto è l’indice di incidenti stradali) e l’utilizzo di materiali innovativi per i sistemi di sicurezza e di protezione.

Questo è in sintesi il compito dei Piani Operativi Provinciali per la Sicurezza stradale , che dovranno prevedere ad esempio: la sostituzione dei vecchi guardrail con i nuovi Anas H2 bordo Laterale-SM (dove SM sta per “salva motociclisti”), l’ utilizzo di materiali antiscivolo per l’asfalto e la segnaletica orizzontale, la messa in sicurezza degli ostacoli fissi e della segnaletica verticale lungo le carreggiate, la realizzazione di golfi di fermata, ecc. 2) Educazione alla sicurezza stradale come sano stile di vita: nelle scuole e nei centri di aggregazione giovanile (scuole, centri sociali, pub, discoteche, locali notturni, ecc.) anche attraverso corsi pratici di guida del ciclomotore, campagne informative, ecc. 3) Istituzione della Consulta Regionale per la Sicurezza Stradale: il luogo primo per programmare e progettare “sicurezza stradale” attraverso la partecipazione degli Enti pubblici, delle associazioni degli utenti, della Polizia stradale, della Direzione Scolastica, delle scuole guida, degli utenti, ecc.

La proposta di legge 198, che attende ancora di essere inserita all’ordine del giorno della III Commissione consiliare, obbligherà di fatto gli enti pubblici e le società private a progettare i sistemi di sicurezza di strade ed infrastrutture in linea e nel rispetto dei principi e finalità di massima sicurezza sia per gli automobilisti che per i motociclisti. Un’emergenza senza fine che coinvolge tutti, alla quale però non è più possibile dare risposte estemporanee ed occasionali. Per questo occorre avviare immediatamente un dibattito complessivo, con la partecipazione di tutti, enti, istituzioni, amministrazioni pubbliche, agenzie formative, associazioni esperte della materia, per ridiscutere i significati di educazione stradale e di progettazione della sicurezza stradale della rete viaria molisana, partendo magari dall’approfondimento della proposta di legge regionale n°198 già presentata, arrivando il prima possibile ad attuare misure necessarie per la messa in sicurezza dei punti più critici presenti sulle strade regionali, ben conosciuti e già monitorati da forze dell’ordine e istituzioni competenti.

Pardo Antonio D’Alete

Articolo precedentePetraroia non molla sull’inchiesta Grandi Appalti dove è rimasto impigliato Rinaldi
Articolo successivoDivieto di transito in porto dal 13 al 15 agosto per concerto musicale del 14 agosto