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Rilanciare la funzione strategica del partito democratico per un centrosinistra che cambia il Molise nel segno della giustizia sociale, della coesione solidale e dell’uguaglianza.
CAMPOBASSO – La Corte Costituzione disciplina la partecipazione dei cittadini alla vita istituzionale attraverso i partiti politici che si strutturano a livello nazionale e articolazioni territoriali con manifesti programmatici, organismi statutari, regole interne e piani di attività. Dopo la crisi della Prima Repubblica ed i limiti dell’ultimo ventennio, il Partito Democratico si è posto l’obiettino di vincere la sfida dello sviluppo e del lavoro in un’economia globalizzata mantenendo inalterati i diritti sociali ed il sistema delle libertà democratiche conquistate nel nostro paese senza cedere né all’antipolitica e né a scorciatoie reazionarie.
Le vicende internazionali segnano il passo della sinistra storica nel mentre avanzano sia in Europa che negli Stati Uniti movimenti e candidati di destra, ultraliberisti, populisti e a tratti xenofobi. In un simile contesto assume rilievo il ruolo politico del PD che si pone come argine al disfattismo, alla disaffezione e alla protesta priva di proposta.
Avvicinare i cittadini alla partecipazione attiva, coinvolgerli nell’esercizio delle responsabilità e delle scelte, offrirgli l’opportunità di condividere proposte, valori ed ideali in una comunità – partito fondata sul Noi, che rispetta le regole e agisce per il bene comune con sobrietà, spirito di servizio e senso del dovere. Questo è il ruolo dei partiti e in particolare del PD per sconfiggere il qualunquismo e mobilitare energie, idee e competenze per costruire una società laica, plurale, solidale, libera e democratica.
In Molise il Partito Democratico esprime 3 parlamentari su 4, governa la Regione, la Provincia di Isernia e gran parte dei Comuni, ha una forte responsabilità storica e non può rinunciare ad esercitare la propria funzione baricentrica per tutto il centrosinistra, con un profilo alto e una visione strategica sul futuro della Regione. Chi rappresenta il partito nelle Istituzioni nazionali, regionali e locali, ha dei doveri aggiuntivi rispetto agli altri iscritti perché ha il compito di tradurre i programmi elettorali in misure concrete, in provvedimenti operativi, in leggi e in scelte di cambiamento.
In assenza di tali modalità viene meno la comunità – partito scompare il Noi e ciascun amministratore assume degli orientamenti legittimi ma disarmonici e non coordinati. La somma di tanti Io non è un Noi, non si traduce in buona politica e inaridisce la prospettiva e la partecipazione degli iscritti e dei simpatizzanti. Adoperarsi bene ciascuno per il proprio ambito amministrativo è condizione necessaria ma non sufficiente per rilanciare l’azione della coalizione e del PD, come è stato detto efficacemente nella relazione di Nicola Palombo all’ultimo coordinamento regionale di SinistraDem. E prima di indicare agli altri cosa si deve fare è giusto che ciascuno parta da sé stesso.
Per questo al fine di agevolare il chiarimento politico avviato dalla positiva ed articolata relazione del Segretario Regionale nell’Assemblea del 9 gennaio, in data odierna ho formalizzato la remissione del mandato al Presidente della Giunta, senza avanzare nessuna richiesta, ed impegnandomi, con coerenza e lealtà a sostenere il nuovo Esecutivo e la maggioranza consiliare di centrosinistra a prescindere dal ruolo istituzionale ricoperto nella seconda metà della legislatura 2013-2018.
Michele Petraroia