PetraroiaMicheleCAMPOBASSO – La crisi di credibilità delle istituzioni, dei partiti e della politica, ha allontanato i cittadini da ogni forma di partecipazione attiva consegnandoli  alla rabbia, alla delusione e all’astensione dal voto. Gran parte di questo elettorato sosteneva il PCI e si riconosceva nei valori della sinistra e del lavoro, si è sentito tradito dalle scelte compiute in questi anni ed ha reagito aderendo a movimenti di protesta o più banalmente  “ rifugiandosi nel bosco” come con un’espressione colorita Pierluigi Bersani descrive il fenomeno. Come non comprendere e non condividere le ragioni di una sofferenza profonda di cittadini che dopo aver dedicato una vita alle lotte sociali per una vita dignitosa, si trovano con una società capovolta con diritti negati, lavoro precario, sanità pubblica in difficoltà, età pensionabile sempre più alta, meno investimenti su scuole e università, emigrazione in ripresa e tutele sociali sempre più fragili.


Il Welfare-State è stato smantellato, l’occupazione precaria ha sostituito il lavoro stabile e sicuro, il diritto alla casa non c’è più, ma ciò che rende tutti più deboli è la paura del futuro e l’assenza di reti di comunità, luoghi di confronto, partiti o sindacati che siano. Ciascuno è abbandonato a sé stesso con problemi di vita sempre più complessi e senza poter fare affidamento a nessuna forma di cooperazione, solidarietà o reciprocità. Questi stravolgimenti sono alla base del crollo di credibilità delle istituzioni e della politica, ma se non si reagisce si apre una prospettiva ancora più difficile con ulteriori accentramenti di ricchezze, di poteri e di funzioni nelle mani di quell’1% di persone che dominano l’economia, il mondo dell’informazione, le borse, le multinazionali e quindi controllano i flussi elettorali, i partiti e gli eletti.

Per questa ragione pur comprendendo le molteplici motivazioni di chi si è allontanato dalla politica è indispensabile riappropriarsi del diritto al voto, è utile riprendere coscienza sul valore della partecipazione attiva, ed è necessario far pesare la propria opinione esprimendo il proprio consenso.

E’ noto che LIBERI e UGUALI è un cartello elettorale che deve ancora avviare un percorso per trasformarsi in un Partito di Sinistra. Si conoscono i limiti del Rosatellum e le difficoltà con cui LIBERI e UGUALI è arrivata alla tornata elettorale del 4 marzo. Non intendo minimizzare i rilievi di metodo e di merito mossi a più livelli dalla base, ma astenersi dal voto o affidarsi alla protesta aiuta a ricostruire un progetto di sinistra più avanzato ed efficace ? Mi appello a chi è rimasto ai margini, a chi è tentato dal voto di protesta, a chi potrebbe cedere a qualche promessa poco credibile e a chi ha smarrito la passione, le idealità e l’attaccamento ai valori della sinistra a causa degli errori dei dirigenti nazionali e locali nel corso di questi anni. Il 4 marzo recatevi alle urne e sostenete le liste di LIBERI e UGUALI in modo tale che dal giorno successivo si possa ripartire da quel consenso e dagli eletti in Parlamento per riaggregare, ricomporre e rilanciare la Sinistra Italiana. 

Michele PETRAROIA
Liberi ed Uguali 

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