Per questo continuiamo a chiedere una buona legge che punti su alcuni fattori centrali: a) tendenziale uniformità delle aperture domenicali sul territorio molisano e limite ragionevole alle stesse; b) ruolo di supporto nella scelta delle date di apertura da parte dell’osservatorio regionale al commercio, che deve essere un organismo terzo di natura tecnica, snello ad alta professionalità e che coinvolga in modo deciso il partenariato economico; c) ponderazione delle politiche di apertura domenicali della grande distribuzione da parte di soggetti potenzialmente non deboli rispetto alle pressioni della Gdo, come potrebbero essere i sindaci e gli amministratori dei comuni, specie quelli di dimensioni più ridotte; d) possibilità di apertura domenicale specie in occasioni di appuntamenti tradizionali (sagre, fiere, mercati tradizionali) limitata al solo commercio di vicinato.
Domani porteremo avanti queste nostre idee, che ci sembrano le più equilibrate per uno sviluppo reale della fragile economia molisana, tanto più in un momento di crisi epocale come quello che stiamo attraversando. Alla politica e ai consiglieri regionali chiediamo soprattutto lucidità ed equilibrio, evitando di farsi illudere da promesse di posti di lavoro che poi si rivelano spesso fonte di precariato e di traumi sociali, i cui costi vengono sovente scaricati sulla collettività (cassa integrazione eccetera). Si tratta di una legge fondamentale per l’economia molisana, il cui buon esito è cruciale: una equilibrata normativa potrà rilanciare non solo il comparto commerciale regionale ma l’intera prospettiva di sviluppo economico locale; una legge squilibrata invece potrebbe precipitare il sistema produttivo molisano in una profonda e gravissima crisi di sviluppo e di crescita”.