Azione legale predisposta da avvocato Campobasso Iacovino.
iacovino fiorini
Gli avvocati Fiorini e Iacovino
CAMPOBASSO – Il continuo ricorso ad appalti esterni da parte della Rai, al centro di un esposto presentato dal sindacato nazionale Snater alla Procura di Roma, Corte dei Conti, Anac e tutti i vertici dell’azienda radiotelevisiva italiana. L’azione legale, predisposta dall’avvocato di Campobasso Vincenzo Iacovino, chiede conto dell’utilizzo di personale esterno nell’area regia e nell’area ideativa dei programmi inseriti nel palinsesto di produzione. “Sono anni che lo Snater chiede con insistenza, all’Azienda di ridurre a dimensioni fisiologiche il ricorso agli appalti e alle collaborazioni esterneha scritto in una nota il segretario nazionale Piero Pellegrino -. Sono anni che questo sindacato si rende disponibile ad introdurre nel Ccl flessibilità nell’organizzazione del lavoro a fronte dell’impegno aziendale di un contenimento proporzionale del lavoro affidato all’esterno. E sono anni che alle promesse dell’Azienda non seguono i fatti”.

 
Nell’Area Editoriale (Rai 1, Rai 2, Rai 3 e Reti Tematiche) oramai il ricorso ai consulenti e alle scritture nei programmi è, secondo lo Snater, divenuta una prassi per tutte le mansioni apicali. Si parla di registi ed autori mentre i lavoratori interni: “vengono, nella migliore delle situazione, ignorati, nonostante la loro elevata professionalità e nonostante nel Piano Anticorruzione e nel Codice Etico, ambedue prodotti dalla stessa Rai senza il contributo dei sindacati, sia specificato a chiare lettere come il ricorso alle professionalità esterne è consentito solo nel caso, documentato, che non siano presenti professionalità interne. Questa situazione produce sperpero di montagne di denaro, frustrazione e malattie da stress lavoro correlato fra i dipendenti”.

Con il supporto dello Studio legale Iacovino, l’organizzazione ha scritto all’Autorità anticorruzione, alla Corte dei Conti e ai Vertici aziendali, segnalando un primo pacchetto di circa 170 nomi di esterni e, chiedendo, all’interno e all’esterno dell’Azienda, di verificare se siano state rispettate le direttive aziendali per la contrattualizzazione degli stessi. Un altro esposto è stato presentato, per le stesse motivazioni, anche dall’associazione “Rai Bene Comune indignerai” con l’assistenza dello stesso avvocato molisano. “La Rai durante l’attuale gestione ha deciso di rinunciare al job posting per l’area artistico/editoriale lasciando pieno potere alle direzioni di Rete – si legge in una nota dell’associazione -, alle società di produzione e ai manager degli artisti che impongono in piena libertà il loro “pacchetto chiuso” in cui l’azienda si limita solo a fare la ripresa tv senza aver nessun titolo e voce sul prodotto realizzato”.

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