Le toque blance della Federazione Italiana Cuochi elevano i cuochi delle delegazioni Italiane e estere al cospetto della Madonna Addolorata, patrona del Molise. 

CASTELPETROSO – I delegati regionali ed esteri della FIC, guidata da Rocco Pozzullo, in assemblea programmatica a Castel Petroso, ospiti della “Fonte dell’Astore “ guidata dal delegato provinciale di Isernia dell’Unione Cuochi Molise, federato con la FIC, Giovanni Colarusso. Un Consiglio Federale, che ha visto in Molise i vertici della Federazione, per la prima volta riunirsi in regione. A tale straordinario evento, voluto fortemente dai vertici Molisani con a capo Massimo Talia per il regionale, Giovanni Colarusso per la provincia di Isernia e Matteo Miucci per la provincia di Campobasso, hanno indefessamente lavorato tutti gli iscritti della sezione Molise con abnegazione, spirito di squadra, modestia e soprattutto con la disponibile accoglienza che del Molise ne fa apprezzato vanto. I cuochi sono i protagonisti non solo della cucina intesa come ristorazione ma, attengono alla condizione di trasmissione a generazioni e da generazioni, della straordinaria biodiversità che solo in Italia può esprimersi con percentuali da capogiro.

Proprio in occasione della giornata mondiale della Biodiversità, si è scelti di festeggiare una figura indispensabile per proseguo e sensibilità in tal senso. La conservazione delle eccellenze dovute a prodotti unici, inimmaginabilmente contestualizzati a territori, tradizioni, folklore, sono e saranno il vero volano per non condizionare negativamente il futuro della cucina all’eccentricità progressista dell’innovazione a tutti i costi. Questa è la vera missione, connessa alla formazione ed alla identificazione del cuoco, che dovrebbe ottenere una vera e propria certificazione che lo preserverebbe da speculazioni, da sfruttamenti, da retribuzioni non consone alla grande mole di lavoro, e non solo per le ore in cucina, che quotidianamente svolge.

Anche per questo, la toque blanche è il simbolo della professione culinaria in tutto il mondo. Essa anticamente indicava la parrucca indossata da nobili francesi e spagnoli, poi nome dato alla particolare tipologia di cappello a forma cilindrica per identificare una carica o una professione nobile e mai minore. Indossare tale copricapo ha un significato ben preciso che simboleggia, infatti, l’eccellenza. Lo indossano solo i grandi chef, ovvero coloro che son considerati i veri maghi dell’arte culinaria. Non a caso, per manifestare la fedeltà a tale arte, gli assiri, quando i re, per paura di essere avvelenati dai propri cuochi, vollero dare loro un segno distintivo facendo indossare un copricapo a forma di corona. Al di là dell’aspetto strettamente simbolo che preferiamo al concetto igienico-sanitario, vedere tanti cappelli bianchi in Molise, è stato davvero un bel vedere. Una data da ricordare e da scrivere indelebilmente negli annali della Regione Molise, quella del 22 maggio 2023, non vi è davvero nessun dubbio. Una impeccabile organizzazione da parte del team Molise con i suoi giovani, promesse e affermati cuochi, capeggiati da veterani come Massimo Talia, Giovanni Colarusso, Vittorio Sallustio, Gaetano Minervini, e da tanti altri coadiutori dell’Unione Molise, ha reso indimenticabile per gli ospiti e per loro stessi, la “due giorni” protratta dal 22 al 23 maggio. Un consiglio che ha deliberato coerentemente le attività e le proposte da porre all’attenzione della politica legiferante, dei prossimi quattro anni a guida Rocco Pozzullo. Contestualmente sono stati rinnovati gli incarichi funzionali alla Federazione. Un duro lavoro protratto ogni logico tempo scandito dalle lancette dell’orologio del Santuario che ha visto vestirsi di bianco nello sfondo, il sagrato per conservare ricordo indelebile mediante la foto di rito. Un lancio di cappelli che innalza lo spirito e rende forti legami, conoscenze, professionalità, passioni, consapevole forza federativa. Ma l’emozione non è un gioco e quando esso si fa duro, l’unica arma per governarlo è la condivisione e la festa. Così è stato! Si voleva stupire e magicamente con la musica del sax accompagnato dalle note del piano forte a cura della formazione ridotta degli Alisei, della musica popolare, che ha catalizzato i presenti grazie ad una magistrale esibizione del gruppo riunito da Michele Castrilli, fondendo in unico corpo i gruppi di Campochiaro, Forlì del Sannio, Carpinone (capofila ) e Longano, dalla forza dirompente dei bassi acustici della postazione DJ a cura di Piergiorgio Zacchia, si è accompagnati la serata di Gala che ha visto primeggiare la cucina molisana con un menù di pure eccellenze gastronomiche preparate dal team Culinary Molise. Dalla pizza e minestra rivisitata, al Raviolone di Scapoli, per passare ad un secondo piatto di straordinario impatto, sia visivo che gustativo quale l’Agnello Pentro accompagnato da animelle, tartufo e misticanza. Non sono mancati i dolci e il buon vino molisano. Tutto grazie ad uno sforzo organizzativo che ha visto tanti operatori del settore costituirsi in partner dell’evento e garantire ogni tipologia di eccellente prodotto made in Molise. Così è stato per la conduzione della sala grazie ad un vero e proprio intento con operatori dell’accoglienza e della ristorazione quali l’AIS regionale, guidata dal sommelier Carlo Pagano. Davvero difficile poter ripercorrere in termini di collaborazione partecipata tutte le aziende e gli artigiani della tavola e non che hanno fornito la loro disponibilità ed a cui è più volte stata resa giustizia in termini di ringraziamento, ma ancora una volta, l’unione ha significato la vittoria e la forza di una regione che stenta a considerarsi fucina di talenti e di sana condivisione. La differenza in positivo ulteriore però è stata la condivisione verso chi soffre ore d’angoscia in Emilia Romagna con un gesto nobile della solidarietà. Infatti la serata è stata caratterizzata da una raccolta fondi per far espletare l’ulteriore missione della Federazione, grazie alla sua sezione di dipartimentale di Solidarietà e Emergenze, connessa al Dipartimento di Protezione Civile nazionale grazie alla aggiudicazione di un bando specifico dello stesso, Dipartimento.

La serata, come del resto le due giornate di lavoro federativo, hanno visto il plauso di simpatizzanti, aziende, operatori del settore e della politica nazionale e regionale. Presenti i vertici regionali con il Presidente del Consiglio Salvatore Micone ed i tanti consiglieri, i sindaci di Campobasso, Isernia e Termoli, i rappresentanti delle due provincie. Gradita e copiosa la presenza di tanti sindaci capeggiati dalla padrona di Casa, Michela Tamburro e del Senatore Costanzo Della Porta. La casa comune è fonte di ispirazione, la Fonte dell’Astore è stata l’ispirazione della cucina e della sua eccellente opera alimentare e sociale. Aspetti che concorrono alla riuscita di uno stile di vita sano e coerente con le condizioni tipologiche dei territori. Il Molise ha garantito la sua eccellente forma “fisica” perno di Biodiversità, il resto lo dirà il tempo e con il tempo, si spera, che il bianco candore delle centinaia di torque blanche, rimanga tale e tale sia la vera condizione di una sostenibilità legata alla voglia di essere partecipi alla “Vita”. Per tale ragione il saluto finale e l’arrivederci, non a caso, ha visto tintinnare la campana della felicità, offerta dall’Antica Fonderia Pontificia Marinelli, presente con l’infaticabile Armando.

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