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TERMOLI – Nuovi modelli Fiat e Alfa per scacciare la crisi e gettare alle spalle l’odiata cassa integrazione settimanale. La “ricetta” lanciata dall’America dall’amministratore delegato di Fiat-Chrysler, Sergio Marchionne, ha seminato entusiasmo tra le organizzazioni sindacali e gli operai della Fiat di Termoli, piombati negli ultimi anni in un vortice di negatività, paura e continui riposi forzati. Risollevati gli animi dei lavoratori e sindacati, nella fabbrica di Termoli si guarda con fiducia alle nuove produzioni che coinvolgeranno anche l’impianto di Contrada Pantano Basso.

Ne è convinto Riccardo Mascolo della Fim-Cisl che, in attesa della fissazione dell’incontro in Italia per l’assegnazione dei nuovi prodotti, prevede un incremento dei volumi per l’impianto locale. Per le organizzazioni sindacali molisane, infatti, i presupposti ci sono tutti per «mettere il turbo» alla Fiat di Termoli che avrà buone chance per risollevarsi dopo gli ultimi tempi non proprio brillanti.

“Con l’incontro di Aubum Hills, in America, si è chiuso il cerchio di un’azione sindacale responsabile che la Fim ha intrapreso in questi ultimi anni – ha detto Mascolo -. Grazie anche agli accordi fatti in un momento di crisi profonda del settore automobilistico, oggi possiamo guardare al futuro in modo positivo anche per la nostra realtà termolese. Per Termoli ci sono dei progetti importanti, grazie ai nuovi modelli del polo Alfa che saranno costruiti a Cassino ma che avranno ricadute positive per lo stabilimento della città e per Pratola Serra”.

A questo si aggiungono gli investimenti già avviati a Melfi e Pomigliano che prevedono la realizzazione della nuova mini gip e la 500x a cui l’impianto di Termoli contribuirà con i motori. Dunque, dal polo Alfa si prevedono nuove commesse per la Fiat termolese a cui si andranno ad aggiungere le motorizzazioni del mini-suv e la nuova 500.

“Termoli sicuramente giocherà un ruolo rilevante – ha commentato Antonio Di Pardo della Uilm-Uil -. Con i nuovi modelli non si esclude che possa venir fuori anche un altro motore da poter produrre”. Intanto il multi-air, il motore federalizzato che viene assemblato in zona e spedito in America, con i nuovi prodotti, potrebbe anche ingranare la quinta e “volare” verso volumi più rilevanti rispetto ai tiepidi quantitativi attuali. E ora, dunque, attenzioni puntate sul summit italiano di Marchionne chiamato a distribuire il lavoro nella casa madre di Fiat e Alfa Romeo.