Poco interesse per l’arte a Termoli.

La Pinacoteca presso il Mercato di San TimoteoTERMOLI – “…A me me sembrane locule au campesante…”. Questi i versi di una mia poesia del 1980, quando la Vecchia Piazzetta fu trasferita dove oggi c’è quella… “specie” di mercato di frutta e verdura. Io, giovane architetto, fresco di studi, snobbato dai mastini della politica democristiana, avevo visto giusto. Ancora una volta, purtroppo! Quella struttura – costruita per compiacere uno dei tecnici che in quel momento bussava alle porte del sindaco per entrare nella “stanza dei bottoni” – doveva sostituire “La Piazzetta”. Anche un cieco avrebbe visto che nessuno sarebbe andato a comprare un chilo di mele dopo aver fatto due piani di scale!

Dopo oltre quarant’anni (sic!), i…loculi hanno trovato la loro sistemazione: diventano spazio espositivo.

Sono andato a visitare la “mostra” insieme al suo responsabile Bruno Biondi architetto della sovrintendenza. Un ragazzetto infilato in una divisa da usciere che gli stava larga, faceva da custode all’ingresso  “…ostruito, regolarmente da macchine! “ – mi dice, con una certa amarezza, l’architetto. “ L’ingresso non è affatto evidenziato – continua l’architetto –  né un’insegna, né un’indicazione, un cartello per indicare che lì…nei pressi…a qualche metro di distanza …c’è una mostra permanente di quadri”. Una quarantina di opere di pittori di un certo calibro, tra cui anche un “Achille Pace”, sono letteralmente…”appese” alle pareti nei due piani dei…loculi!

L’interno, nonostante la preziosità dei dipinti, appare di uno squallore senza fine. Si, tutto tenuto in ordine dall’architetto ma senza neanche una sedia per contemplare adeguatamente un’ opera, con un certo rispetto per l’opera stessa. Di  barriere architettoniche, naturalmente, neanche l’ombra.  L’architetto, poi, mi spiega che non esiste alcun monitoraggio degli spazi sia interni che esterni né  alcun sistema per il miglioramento del clima: d’estate fa troppo caldo e d’inverno troppo freddo; ed è molto umido in entrambe le stagioni. Per cui le opere sono soggette a deteriorarsi.

La piazza antistante, con tutto il rispetto per i venditori di frutta e verdura, andrebbe per lo meno completata con qualche panchina, una fontana o una scultura.

Insomma, quelli che avevo definito “loculi” sono rimasti tali. D’altra parte i defunti non hanno bisogno di …aria condizionata…! Mi si consenta la battuta di sapore un po’ macabro ma devo evidenziare che, anche in questo caso è stato eseguito un altro intervento “a metà”, incompleto. Le scuole si disinteressano e gli alunni continuano a studiare la Storia dell’Arte esclusivamente sui libri di testo.

Ancora una volta dobbiamo notare che a Termoli esiste solo l’Agosto Termolese. “Panem et circenses”, pane e giochi nel circo. Cosi gli imperatori addormentavano le coscienze dei romani al tempo dei Cesari. “Panem et ignorantiam”, così l’amministrazione comunale vuole addormentare le coscienze dei termolesi.

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1 commento

  1. ‘a chjazzètte
    A CHJAZZÉTTE DE ‘NA VOTE (seconda parte)

    Quéste jève ‘a chjazzétte de ‘na vote.
    Pu’ ‘u Comune ‘ha peiáte ‘a décisione:
    “ ‘A chjazze ando’ stá mo’ ne ‘hè cchjiù bbone
    cia da pertâ neccone cchjù pa’ ‘llá”

    E lèste lèste l’hanne smantelláte
    hanne spianáte, pelite, asfaltáte,
    l’hanne cundite bbone ‘sta …‘nzalate
    ma ‘a gènte ‘nna sapute máje ‘u pecchè.

    E accuscì mo’ l’hanne fatte nove
    ‘ndo prime stáve ‘u Larghe da’ Crucétte,
    proprje a fianche, ‘ndo’ stáve ‘u Spedalétte,
    belle, spaziose e d’ogne qualetá.

    Pesciajule e pisce stanne au cupèrte,
    páre ca mo’ so’ cuntènte tutte quante;
    a me sémbráne locule au campesante!
    E ‘u core me ce strégne e vo’ scuppiâ.