CAMPOBASSO – “L’anno appena concluso è stato senza dubbio molto importante per l’attività paralimpica regionale. Il vertice di tale attività – ha rimarcato il presidente Donatella Perrella – è coinciso con l’organizzazione, per la prima volta in Molise, della giornata nazionale paralimpica del 14 ottobre che ha visto il centro di Campobasso trasformarsi in un autentico punto mediano polivalente paralimpico. Di pari passo si è andato sempre più consolidando il ventaglio di attività sportive che il Cip Molise ha ormai programmato da anni su tutto il territorio regionale.
Anche sport come le new entry del basket in carrozzina e del torball si sono, per così dire, assestati ed hanno costituito organici di tutto rispetto che nel prossimo anno difenderanno il buon nome del comitato nei vari campionati e tornei nazionali”. Un bilancio di fine anno decisamente positivo quello tracciato dalla professoressa Donatella Perrella che si è confermata al vertice di un comitato che per quantità e qualità dell’attività sportiva proposta è tra i migliori d’Italia. “Il 2010, sicuramente, lo ricorderemo anche per l’innovazione storica in ambito organizzativo del Cip.
Negli ultimi dodici mesi, infatti, si sono andate a costituire le varie federazioni che subentreranno nella gestione delle singole discipline. Il Cip, dunque, si è sempre più avvicinato alla funzione di controllo super partes svolta dal Coni. Un passaggio epocale che ha fatto si che anche e soprattutto a livello locale ci fosse una totale riorganizzazione ed assegnazione di compiti ben specifici sia a livello dirigenziale che tecnico-organizzativo”. Chiari e decisi anche gli obiettivi che la Perrella si è posta per il 2011.
“Abbiamo ancora diversi aspetti da migliorare ma quello che ci preme maggiormente di raggiungere nel corso del prossimo anno è quello – ha concluso la Perrella – di far decollare l’attività paralimpica nei settori mare e neve. Non abbiamo un vero e proprio movimento sportivo in questi due ambiti, ma sole sporadiche apparizioni in alcune manifestazioni a carattere nazionale basate, principalmente, sul’iniziativa dei singoli e non di un vero e proprio sodalizio sportivo. Dovremmo lavorare in questo senso per creare maggiore interesse verso queste discipline. Allo stesso modo abbiamo l’obbligo non solo sportivo ma anche e soprattutto morale di allargare al massimo il parco atleti e far avvicinare il maggior numero possibile di ragazzi e ragazze al variegato e colorato universo paralimpico”.