TERMOLI _ La grande ed inequivocabile vittoria politica del neo sindaco Di Brino, evidentemente è soggetta, per quel che riguarda i dati numerici a svariate interpretazioni. Tra queste alcune non solo sono caratterizzate da superficialità nell’analisi complessiva del risultato ma hanno come fine quello di fuorviare l’opinione pubblica.
Veniamo ai semplici dati. I candidati Monaco e Gatti, presentati separatamente, hanno ottenuto in totale al primo turno 5740+1885=7625 voti. Monaco, al secondo turno ne ha presi solamente 7390. Parliamo di 235 voti in meno al candidato sindaco di sinistra. La somma di quei voti è d’obbligo visto che il candidato di centrosinistra è tesserato del PD e che probabilmente ha avuto i consensi degli elettori del partito di appartenenza. Il candidato di Brino ha invece ottenuto 9850 voti, 141 voti in più rispetto al primo turno quando ne ebbe 9709.
Prendendo atto che probabilmente una parte di elettorato, si è astenuta dal votare al ballottaggio, la percentuale di voti dell’elettorato di destra si avvicina molto al 60% Ciò dimostra che il cosiddetto “voto drogato” riguarda le sole liste e non di certo i candidati sindaci che con il voto disgiunto, potevano essere liberamente votati e tra il primo e il secondo turno hanno pressoché confermato i loro voti, con una leggera flessione a sinistra e un incremento a destra. Si evince che i cittadini di Termoli in larghissima maggioranza e al di là delle analisi di parte hanno affermato: molto meglio Basso Antonio Di Brino!! Pertanto il Club della Libertà di Termoli esprime grande gioia per la sua elezione a Sindaco.
Il Presidente Michele D’Auria, il consiglio direttivo e tutti gli iscritti augurano a Di Brino e a tutti gli eletti buon lavoro.

Club delle Libertà di Termoli
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