TERMOLI _ Anche il collegio dei docenti, riunitosi il 25 febbraio, ha espresso il proprio sdegno e riprovazione per la decisione del Consiglio Regionale di smembrare il Tiberio nei due indirizzi che lo costituiscono. E’ apparso incomprensibile come il più alto consesso della regione, la massima espressione democratica locale, abbia potuto essere così sorda, quasi sprezzante, nei confronti delle deliberazioni di un altro organo democratico quale è il collegio dei docenti di una scuola. Va ricordato che in un’occasione anche il Parlamento si fermò di fronte ad una delibera collegiale. Ma che cosa aveva proposto il Collegio dei Docenti? E’ presto detto. Si al dimensionamento ma nel rispetto dell’istituzione scolastica. Ciò significava garantire la continuità di un percorso educativo che la scuola ha svolto per 60 anni.

E per garantire la continuità bisognava garantirne l’integrità, mantenere la sua fisionomia, la sua identità. Quindi il Tiberio doveva essere integrato unitariamente ad un altra istituzione scolastica e non spezzettato in due tronconi da distribuire di qua e di là. Il collegio aveva fatto un ampio ventaglio di proposte. C’era la più favorevole, ed era quella dell’aggregazione al Classico Perrotta. Questa aggregazione era privilegiata perché entrambi gli istituti erano sottodimensionati e insieme avrebbero raggiunto i numeri ideali. Ciascuno mantenendo la propria identità. Si era comunque lasciata aperta la possibilità di un’aggregazione con il Commerciale Boccardi, data la vicinanza fisica tra i due istituti si ottimizzavano gli spazi. Ma anche con l’Itis Majorana erano emerse delle ovvie posizioni favorevoli, data l’appartenenza allo stesso settore tecnologico degli indirizzi. Tutte erano proposte che implicavano comunque il rispetto della unità della scuola, anzi il collegio si era apertamente dichiarato contrario solo al frazionamento del Tiberio.

Ecco perché appare uno spregio la decisione presa dal Consiglio Regionale e appaiono spregevoli tutte le manovre e le motivazioni che l’hanno determinata. E’ bene che questo sia chiaro a coloro che hanno brigato contro la volontà della scuola espressa in tutti i suoi organi. Il collegio comunque accoglie con favore i ricorsi giurisdizionali che si vanno concretizzando e auspica che i giudici amministrativi possano ridare al Tiberio la sua dignità violata.

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