
“Un altro problema che affligge il settore è quello della meccanizzazione del comparto agricolo, il quale sta attraversando una fase molto difficile a causa della crisi economica, che ha ridotto la capacità d’investimento degli agricoltori, e in favore del quale abbiamo presentato un emendamento. In secondo luogo – ha proseguito la Di Giuseppe – siamo convinti che sia di fondamentale importanza il ripristino del Fondo di Solidarietà Nazionale, strumento utile alla copertura dei rischi per le imprese, e del Fondo per le crisi di mercato, istituito dalla finanziaria 2007, per incoraggiare la ripresa delle imprese agricole colpite da gravi crisi di mercato, e per limitare le conseguenze economiche e sociali nei settori e nelle aree geografiche colpite. Va necessariamente incentivata la vendita di prodotti agroalimentari derivanti da filiera corta, attraverso la vendita diretta da parte degli imprenditori stessi, in modo da stabilire un rapporto stretto fra chi produce e chi consuma. Abbiamo ottenuto che i comuni potranno riservare agli imprenditori agricoli esercenti la vendita diretta almeno il 20 per cento dei posteggi nei mercati al dettaglio situati in aree pubbliche, qualora ne facciano richiesta. Infine, abbiamo chiesto la stabilizzazione degli sgravi contributivi a favore di quelle aree ubicate in zone agricole in difficoltà o nei pressi di centri montani e di quelle aree, quali l’Abruzzo, la Basilicata e il Molise, rientranti nell’obiettivo convergenza stabilito dall’Unione Europea”.
“Purtroppo la risposta è sempre una sola: mancanza di copertura finanziaria. Il settore agricolo è purtroppo considerato un comparto marginale: si evince dal fatto che nessun provvedimento approvato in Aula gli abbia rivolto attenzioni particolari. Gli agricoltori vogliono un buon tempo e un buon seme per ottenere un buon raccolto; ma oggi chiedono anche un buon Governo che dia loro una mano” ha concluso l’esponente dipietrista.
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