CAMPOBASSO _ Commentando lo studio di Intesa Sanpaolo sull’infrastrutturazione sanitaria, pubblicato sul quotidiano “Il Messaggero” di ieri, che vede il Molise come la regione più virtuosa d’Italia per l’opportuno dimensionamento tra strutture sul territorio e abitanti, il Presidente Michele Iorio ha dichiarato: “Negli scorsi mesi c’erano già stati studi autorevoli pubblicati su importanti quotidiani nazionali che vedevano il Molise tra i primi posti in Italia per l’infrastrutturazione sanitaria. Notizie, per la verità, praticamente ignorate dal mondo politico molisano, che ha preferito ridimensionarsi in discorsi più vacui sulla sanità in generale caratterizzati dalla mancanza di contenuti e soprattutto di idee e proposte.
Stesso disinteresse debbo dire è stato riservato alla notizia anche da quella parte di stampa locale, che è tradizionalmente sempre attenta a verbali, documenti, relazioni e giudizi di funzionari riguardanti la sanità. Ieri, invece, Intesa San Paolo ha pubblicato uno studio, ripreso dal quotidiano il Messaggero, in cui emerge che il Molise è la prima regione d’Italia per “dotazione infrastrutturali sanitarie” con un indice pari a 100 che identifica –scrive il Quotidiano riportando la relazione di Intesa Sanpaolo- un buon rapporto tra “pochi abitanti e buoni ospedali”. Un’ennesima voce di prestigio che certifica che la nostra regione ha una buona sanità, coerente con le proprie specifiche territoriali e demografiche, e con costi sostanzialmente appropriati.
Quello che da tempo sosteniamo come Governo regionale, per la verità in solitudine, nei tavoli tecnici nazionali che si ostinano a volerci imporre logiche ragionieristiche di tagli di servizi, di ridimensionamenti di prestazioni e di chiusure di ospedali. Logiche che noi, sulla base di dati matematici ed economici, oltre che sulla lettura delle esigenze del territorio, abbiamo rifiutato, scrivendo un Piano di Riordino del sistema che tiene conto delle richieste di sanità dei cittadini e di quanto di buono e di necessario, in questo settore, vi è già nella nostra regione. Un Piano che però non rinuncia a costruire il futuro, a riorganizzare il sistema con logiche di efficientismo e a coordinare le strutture pubbliche con quelle private revisionando le modalità di fornitura di prestazioni tra la rete ospedaliera e quella territoriale.
Mi auguro che questa volta le risultanze di questo studio abbiano buona diffusione e buona considerazione sia nel mondo politico e che della comunicazione. Ciò per far comprendere a tutti che la battaglia che il Governo regionale sta combattendo per far valere il diritto del Molise ad avere una sanità moderna e coerente con le proprie peculiarità, appartiene a tutti i molisani e a tutte le forze partitiche nonché ai movimenti di opinione che si sono interessati al tema. Sono convinto che l’unità di posizioni ci farà vincere questa sfida, diversamente assisteremo solo alle solite proteste di pura speculazione politica per fare propaganda in vista delle elezioni”.