CAMPOBASSO _ Il Partito democratico del Molise nell’ambito dell’iniziativa nazionale dal titolo “ Pane e cultura ” ha incontrato gli artisti e i lavoratori dello spettacolo molisano presso il Teatro del Loto di Ferrazzano (CB). Il titolo dell’iniziativa del Partito democratico, è la risposta all’affermazione del ministro Tremonti: “con la cultura non si mangia”. Niente di più falso. In Italia la cultura produce oltre 40 miliardi di euro del Prodotto interno Lordo e occupa 550 mila lavoratori, dando da mangiare a milioni di famiglie. Nonostante ciò, troppo spesso chi lavora nella Cultura in Italia e in Molise è un precario e la sua professionalità non è riconosciuta. E chi fa impresa non ha gli strumenti per crescere che sono riservati agli altri ambiti del mondo produttivo. All’incontro erano presenti numerosi artisti come Giorgio Careccia, Diego Florio, Giulio Costanzo , Aldo Gioia, i Riserva Moac e tanti altri.
Il segretario regionale del PD, Danilo Leva, ha concluso i lavori “ sottolineando con forza che il sistema culturale del nostro paese, in questi anni è stato mortificato dal governo di centrodestra con continui e indiscriminati tagli. Anche in Molise è emersa l’esigenza, non più procrastinabile, di procedere al riordino del sistema cultura attraverso una nuova legge che riconosca la professionalità degli artisti,da un lato,e che istituisca una scuola regionale di Teatro stabile per la formazione continua e la valorizzazione dei talenti.
La normativa dovrebbe, poi, istituzionalizzare il forum degli operatori culturali, ha detto Leva, e mirare a costruire un sistema di rete tra gli eventi e le esperienze più significative per consentire una programmazione coordinata e di più ampio respiro degli eventi culturali. Tra i suoi passaggi Leva ha anche evidenziato come “ è necessaria la creazione di un fondo di garanzia regionale per le imprese culturali al fine di abbattere il peso dei mutui ed estendere anche agli operatori del mondo dello spettacolo la possibilità di godere di forme di ammortizzatori sociali”. In questo settore non si può continuare a procedere a tentoni. E’ indispensabile una riforma che sancisca il principio della Programmazione triennale e meccanismi di accesso ai finanziamenti trasparenti e uguali per tutti”.