E’ quindi dovere delle Istituzioni, come di tutta la società di ogni Stato democratico fondato su principi di giustizia e di diritto, riflettere e interrogarsi su quei fatti degli ormai lontani anni quaranta. E’ necessario dibattere, confrontarsi, studiare le cause e gli effetti di quell’orrore.
La scuola in questo ha un ruolo determinante. Ad essa è affidato il compito di dare ai giovani le basi storiche e conoscitive per comprendere il clima politico e sociale in cui crebbe e si sviluppò l’odio antisemita che poi sfociò in un vero e proprio genocidio. Alle persone adulte, quali che siano i ruoli svolti nella società, spetta, invece, la responsabilità di ricordare e di creare le condizioni politiche e storiche affinché fatti del genere non abbiamo più a ripetersi. “Dimenticare significa negare”, disse una volta in un’intervista Primo Levi.
Se dimenticassimo quei fatti, dunque, negheremmo la Shoah e quindi uccideremmo ancora una volta quei sei milioni di persone. Non possiamo e non dobbiamo quindi sottrarci al dovere della memoria. Mi auguro allora che in questi giorni, nelle scuole e nelle Istituzioni, tutti ricordino quegli orrori e che ciascuno si impegni a rigettarli e a non farli ripetere.
Michele Iorio
Presidente Regione Molise