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CAMPOBASSO _ Il Molise registra un tasso di disoccupazione tra i più alti d’Italia. Secondo l’Istat, la disoccupazione della nostra regione, nel 2011, e’ salita al 9,9%, contro la media nazionale dell’8,4%: mille posti di lavoro in meno. I disoccupati di lunga data sono il 48,3% e la disoccupazione giovanile è arrivata al 30,2%. Aldilà delle più note vicende legate alla Fiat, allo Zuccherificio, alla Solagrital, la flessione degli addetti si è concentrata maggiormente nel settore delle costruzioni (-13,6%) e nei servizi (-3,5%). Scarsa anche la tenuta dell’industria metalmeccanica, basti pensare al solo nucleo di Pozzilli e ai fallimenti di Geomeccanica, Rer, Fonderghisa, ma anche al fallimento dell’azienda basso molisana Cooptur. Il quadro è desolante.

Dai dati InfoCa mere, nel primo trimestre 2012 è stata registrata, nella provincia di Isernia, una crescita del numero di imprese pari a – 0,79%, mentre Campobasso addirittura chiude la classifica delle province italiane con un deprimente -1,30% ,quando il valore medio nazionale si attesta sul -0,43%. Non sono più confortanti i dati forniti da INPS e Italia Lavoro. Nei primi nove mesi del 2011,infatti, le imprese interessate da interventi di CIG e mobilità in deroga, in Molise, sono aumentate di quasi un terzo, a fronte del calo complessivo registrato nel Paese. Insomma, il momento è delicato per tutti. Tutta quelle famiglie monoreddito in cui, spesso, anche l’unico stipendio portato a casa non arriva più a causa di aziende che riducono il personale e di attività che falliscono, vanno sostenute e aiutate. Non si può infierire su quei nuclei familiari che non riescono più ad arrivare a fine mese. Ecco perché, da parte sua, la politica deve intervenire con un serio piano di rilancio economico e industriale del territorio. Non c’è più tempo. Occorre incrementare le politiche sociali per le fasce deboli. Occorrono nuovi aiuti alle imprese, più fondi per migliorare le infrastrutture, agevolazioni per l’accesso al credito e sostegno a chi resta senza lavoro.

Il governo nazionale e regionale non sta andando nella giusta direzione e il rischio è che la crisi possa, in un inesorabile “effetto vortice”, coinvolgere sempre più imprese e famiglie. Bisogna a tutti i costi invertire la rotta. La “vertenza lavoro” rischia, altrimenti, di diventare una vera e propria “polveriera” pronta a esplodere. È tempo che chi governa questa regione, investa in imprese che siano in grado di dare solidità al Molise e che assicurino la creazione di posti di lavoro e un rilancio dell’economia. Non è più tollerabile assistere ai folli investimenti della Regione in aziende decotte o in operazioni scellerate come quella di “Termoli Jet”. Non è più tollerabile assistere ai raccapriccianti metodi di stanziamento fondi grazie ai quali l’amico dell’amico che lavora in Regione arriva sempre prima di chi non è amico dell’amico. È tempo che finalmente il più meritevole abbia la meglio sul più furbo!

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