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CAMPOBASSO _ La Banca d’Italia ha presentato lo studio sulla economia regionale molisana e, tra l’altro, ha analizzato anche il mercato del lavoro sulla base della rilevazione sulle forze lavoro dell’Istat. L’indagine arriva in una fase di transizione autunnale molto delicata per le fibrillazioni politiche ed istituzionali, con gli occhi fissati al 14 dicembre quando si deciderà la sorte del governo Berlusconi, trasferendo l’attenzione dei cittadini dalle problematiche reali che attanagliano i lavoratori, le famiglie e le imprese ad altre questioni che sono lontane dalle esigenze dei cittadini. Nel primo semestre 2010, si legge nella relazione di Bankitalia, l’occupazione in Molise è ulteriormente diminuita rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente (-1,4 per cento; -3,1 per cento nel dicembre 2009). Il terziario è il settore che ha maggiormente risentito del calo occupazionale, il settore dove si concentra oltre l’80 per cento del lavoro femminile.

Pertanto l’occupazione delle donne si è ridotta del 3,8 per cento, quella maschile (0,2 per cento) è rimasta quasi invariata. E’ evidente che il settore tessile è quello che maggiormente ha risentito del calo occupazionale, la crisi del gruppo Ittierre e delle aziende collegate è stata senz’altro la causa principale del fenomeno. Oggi per Ittierre si aprono altri spiragli con il gruppo Albisetti SPA che ha rilevato l’azienda tessile di Pettoranello del Molise, nella quasi certezza che per circa 300 lavoratori si dovrà ricorrere ad ammortizzatori sociali che li accompagneranno fuori del processo produttivo. La Banca d’Italia, più in generale, vede probabili ulteriori difficoltà per le imprese industriali molisane: un’impresa su cinque prevede per il 2010 una flessione occupazionale, quasi il doppio delle aziende che prevedono un aumento.

Nella prima metà dell’anno il tasso il tasso di occupazione è sceso al 51,5 per cento, rispetto al 52,3 per cento del dicembre 2009. Viene anche rilevato che si è ridotto il tasso di disoccupazione, passato all’8,3 per cento dal 9,1 per cento nel 2009. La riduzione, a parere di Bankitalia, è dovuta all’incremento del fenomeno dello “scoraggiamento” perché molti lavoratori avendo perduto il posto di lavoro hanno rinunciato a trovare nuova occupazione non ritenendo perseguibile l’obiettivo di una nuova occupazione. La difficoltà delle imprese si è espressa con un forte incremento della cassa integrazione guadagni, dove si è registrata una riduzione del ricorso alla CIG ordinaria ed un incremento del ricorso a quella straordinaria ed in deroga passata dal 2% del 2009 al 13% del 2010.

In questo quadro, l’Italia dei Valori, ritiene che non possono esserci tentennamenti nei riguardi della predisposizione di un piano per il lavoro, che tenga conto delle difficoltà della congiuntura attuale e che sia finalizzato a investire sui giovani che sono una risorsa sia per il presente che per il futuro della nostra Regione. Un piano regionale per il lavoro che sia in grado di prevenire il degrado ed il disagio sociale dovuto principalmente alla disoccupazione giovanile e di quella fascia di lavoratori in età critica che il mondo del lavoro non riesce a riassorbire. Un piano regionale che abbia un respiro almeno triennale che metta a nudo i problemi del lavoro, delle difficoltà delle famiglie e delle imprese. L’Italia dei Valori vuole partecipare a questo processo nell’interesse del Molise e per il futuro della nostra Regione.

Antonio Vincenzo Monaco responsabile regionale “Dipartimento Lavoro e Welfare” Italia dei Valori Molise

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