ROMA _ “Ragioni giuridiche, istituzionali, politiche, programmatiche ed etiche avrebbero dovuto imporre, al più presto, la chiusura di questa ultima esperienza governativa in Molise. Un’esperienza che solo a seguito della pronuncia del Consiglio di Stato può, ora, effettivamente ritenersi conclusa”. Così il presidente dell’Italia dei Valori on. Antonio Di Pietro che, nell’ambito del question time di domani, interrogherà nuovamente il ministro dell’Interno in merito all’indizione delle nuove elezioni regionali in Molise.

Ben si sarebbe potuto procedere all’indizione delle elezioni regionale successivamente alla sentenza esecutiva del TAR Molise – sottolinea Di Pietro nel testo ufficiale – ma il ministro, rispondendo ad una precedente interrogazione dell’Italia dei Valori rispondeva: “….. Qualora l’esito della decisione definitiva confermi la sentenza del TAR, il rappresentante dello Stato per i rapporti con il sistema delle autonomie della regione Molise potrà adottare i conseguenti provvedimenti di convocazione dei comizi per le elezioni regionali e di determinazione dei seggi spettanti al consiglio regionale. Attendiamo quindi il giudizio del Consiglio di Stato.”

Ebbene – questa la domanda rivolta alla Cancellieri – alla luce di quanto deciso dal Consiglio di Stato, quando, il ministro, intenderà dare esecuzione alla sentenza n. 5504 del 29 ottobre 2012? I molisani subiscono da tempo un deficit democratico ed istituzionale e questa vacatio politica rischia di assumere profili oltremodo critici e di comportare conseguenze assai negative per i cittadini, per le imprese, per la regione tutta soprattutto – conclude – a fronte delle notizie che giungono in ordine all’abbondante emanazione di provvedimenti e delibere da parte del presidente della Regione”.

Articolo precedenteProroga di 5 anni nella gestione impianti sportivi di San Pietro e Porticone ad associazioni
Articolo successivoConvegno della Cgil su sicurezza scuole in Molise. Ci sarà Ministro Profumo

3 Commenti

  1. I conti tornano
    Ormai per il nostro illustre corregionale è iniziato l’ultimo giro, la sua politica è stata sempre imperniata nell’antiberlusconismo e quindi con il declino del “caimano” è naturale anche il declino di Di Pietro e i dipietristi. Il PD principalmente e anche gli altri partiti l’hanno isolato, del resto il Pd doveva fargli pagare la vigliaccata delle scorse elezioni in cui il nostro Di Pietro non ha mantenuto fede agli accordi di costituire un unico gruppo parlamentare, utilizzando Veltroni e la coalizione di sinistra come un taxì riuscendo a superare l’ostacolo dello sbarramento a differenza degli altri partiti di sinistra che non si sono intruppati nella coalizione e quindi non sono presenti in parlamento. Dice un proverbio chi la fa la spetti, e per Di Pietro è giunto l’ora di pagare il conto. Anche nel nostro Molise non avrà più i voti delle scorse elezioni. Per le prossime elezioni, Di Pietro per avere ancora un minimo di credibilità dovrebbe iniziare a non ricandidare il figlio e dare spazio ad altri abbandonando il familismo.Diversamente confermerà il risultato deludente del regione Sicilia.