Di Pietro non lesina polemiche nemmeno all’indirizzo del centro sinistra regionale a cui lancia messaggi nemmeno troppo velati: “Tra litigi e logiche spartitorie, sono ridicoli”.
E’ stata una conferenza stampa con scintille quella tenuta dall’ex Pm di Mani Pulite Antonio Di Pietro all’Hotel Meridiano, ieri l’altro.
Un vero e proprio “ciclone” che ha lasciato un segno tangibile nella politica regionale e locale. Alla coalizione di centro sinistra ha fatto sapere che alle prossime regionali potrebbe scendere in corsa per la Presidenza del Molise. Solo un messaggio? Non è detto. E sul Basso Molise sono volate le “sberle”.
“Laura Venitelli chi è? Non so chi sia, non la conosco, questo nome non mi dice nulla – ha iniziato Di Pietro alla domanda di replica alla Deputata Pd all’indomani del suo attacco per la sottoscrizione dei referendum di Civati da parte del rappresentante di Molise di Tutti-. Ci sono persone che nella vita dicono qualcosa e persone che non dicono nulla, questa non mi dice nulla”.
L’ex Pm affronta a muso duro anche la vicenda politica collegata al consulente esterno del Comune di Termoli Donato Petrosino a cui è stato rinnovato il contratto a 3 mila euro al mese nonostante le veementi polemiche del Movimento 5 Stelle con tanto di protesta ed incatenamento davanti il Municipio.
“Ma è vero o non è vero che a Termoli i quadri amministrativi, compresi la figura di segretario comunale generale, e del direttore, ci sta già. Allora perché se ne rifanno altri?”.
E aggiunge: “L’assessore Florio ha fatto solo ciò che le consigliava la sua coscienza da una parte e solo ciò che la legge gli imponeva di fare nel rispetto degli elettori che l’hanno votato. La maggioranza che regge l’attuale sindaco di Termoli, è una maggioranza così come voluta dagli elettori e l’assessore Florio, prima di fare l’ assessore, è stata eletta con i voti degli elettori e, quindi, ha il dovere di rispettare il mandato per cui è andata a fare l’ assessore. Questo come principio generale. Se c’è un organo collegiale per cui è previsto il diritto-dovere di voto, questa idea che devi votare per forza come dico io altrimenti il tuo voto viene messo in discussione, anzi, ti posso mandare via, è un atto antidemocratico, anticostituzionale. Che ragione c’è di darmi il diritto di voto, se poi devo votare come dici tu?”.
“Nel caso di specie – ha detto ancora –, ci sta pure qualcosa in più. Lo avevano già fatto prima direttore generale e, per questa ragione, sotto controllo giudiziario, ci sono delle indagini in corso a Larino. Magari aspettare prima come va a finire quella storia e poi reiterarla, sarebbe meglio, perché altrimenti si chiama recidiva”.
“Io, come struttura dei dipendenti di Termoli, mi sentirei offeso, se ho bisogno della badante per fare il mio lavoro, ed io come struttura di politico di Termoli mi sentirei offeso nel dover ricorrere a badanti perché ritengo che non siano efficienti quelli che ho”.
Nel corso dell’incontro pubblico a cui ha preso parte il consigliere regionale Carmelo Parpiglia, Francesco Caruso esponente locale del movimento e Cristino Di Pietro, quest’ultimo ha confermato la fiducia a Frattura ed all’assessore Nagni: “Noi siamo con Paolo Frattura non per convenienze politiche o per un assessorato, noi siamo con Paolo Di Laura Frattura da prima che diventasse presidente, lo sosteniamo da prima e continueremo a farlo con o senza assessorato perché oltre la politica ci sono gli uomini e noi siamo uomini”.