ViaUdineDintorni
TERMOLI – Il Comitato di quartiere “VIA UDINE & DINTORNI” cresce ed è in permanente agitazione nel tentativo di risolvere l’annosa e travagliata vicenda che riguarda l’omonima strada, via Udine appunto. Strada questa che è un po’ l’emblema del degrado e dell’abbandono a Termoli da parte delle varie amministrazione comunali che si sono succedute.

Alcuni esponenti dell’attuale amministrazione Sbrocca avevano illusoriamente fatto credere di poter risolvere tout court il problema e invece tutto sembra ancora fermo al palo. Stiamo parlando di una strada importante di contrada Airino e non solo: qui vi passa anche la Linea 1 dell’autobus che raccorda via Pertini a via del Mare. Eppure, mai c’è stato un intervento serio e strutturale da quarant’anni a questa parte, che sistemi definitivamente il manto stradale, ormai crivellato di pericolosissime buche e deformazioni, teatro di svariati incidenti.

A tutto questo si aggiungono la mancanza di marciapiedi, gli impianti di illuminazione senza manutenzione e continui allagamenti a causa di una rete delle acque chiare e scure del tutto inidonea come capacità, concepita, evidentemente, per un quartiere non popoloso come quello attuale. Problematiche queste ultime che interessano l’intero quartiere e non solo Via Udine.

L’unica cosa che riescono a fare i carenti servizi comunali è quella di riempire, di tanto in tanto, le 34 pericolose buche con dell’asfalto a freddo, che alla prima occasione salta via lasciando la situazione come prima, peggio di prima…
In un’interessante brochure informativa, che il comitato ha preparato e diffonde per sensibilizzare sulla vicenda, è stata ricostruita tutta la storia quarantennale di questa strada, a partire dal lontano 1974 con la lottizzazione e l’utilizzazione edilizia di quell’area, da parte dell’allora sindaco Girolamo La Penna. Storia proseguita poi, nei primi anni ’90, con Remo Di Giandomenico e con quella che attualmente viene denominata “Via Udine nuova” e, attraverso società private convenzionate, la realizzazione di infrastrutture mai prese in carico dall’amministrazione comunale.
Questa situazione di ambiguità si protrae ancora ad oggi ed è scandaloso che nessun amministratore sia capace di risolvere un problema che interessa migliaia di cittadini. Eppure, quando hanno voluto, le passate amministrazioni succedutesi hanno escogitato formule tortuose e sul filo della legge per raggiungere particolari obiettivi, sovente per esclusivo godimento di interessi privati. Quando si tratta di risolvere problemi della collettività tutto, invece, appare impraticabile e gravido di complicanze.

L’attuale amministrazione delle grandi opere e dei trafori “sotto la Manica” forse dovrebbe interessarsi un po’ di più dei problemi  reali della collettività e delle periferie, dove risiede la maggior parte dei cittadini termolesi, non ricordarsene solo durante le campagne elettorali.

Articolo precedenteTermoli cala secondo poker sui monti Dauni
Articolo successivoConferenza stampa con scintille di Di Pietro. Ignora Venittelli e a Sbrocca dice: no a badante in Comune”