CAMPOBASSO _ “Mi ha colpita positivamente il progetto in cui si parlava di ospedale “ a misura di donna”. come traguardo possibile in Molise in relazione al nuovo accorpamento Cardarelli –Cattolica”.

Questo è quanto afferma in una nota la Consigliera di Parità Giuditta Lembo- “Sono convinta che anche i media possono giocare un ruolo importante su questo tema. Riprogettare la sanità molisana a partire dallo sguardo e dai bisogni delle donne significa , umanizzare gli spazi ospedalieri”-continua la Consigliera-. “Ridurre l’impatto negativo delle pazienti e delle loro famiglie con le strutture sanitarie, garantire la costante sicurezza delle donne bisognose di cura,supportare la ricerca scientifica e tecnologica, promuovere l’eccellenza e la crescita professionale degli operatori sanitari e dei volontari, accrescere l’informazione e la consapevolezza della società devono diventare gli obiettivi pilota, la strada che occorre percorrere per fare dei nostri ospedali dei luoghi di cura che rispondano ai desideri e alle aspettative delle donne. Sogniamo ospedali efficienti, tecnologicamente all’avanguardia, ma allo stesso tempo accoglienti, cordiali, empatici. Immaginiamo strutture sanitarie in grado non solo di curare, ma anche di “prendersi cura” delle pazienti e dei loro familiari”.

Da questa visione”-auspica la Lembo- “deve scaturire un impegno concreto e quotidiano per uno sviluppo sociale capace di riconoscere la salute della donna come bene comune per la famiglia e la collettività nel suo insieme”. “Sono 5 milioni le donne ricoverate ogni anno in Italia”-precisa la Consigliera-“sono loro,quindi le principali utilizzatrici dei servizi sanitari e testimoni particolari dell’attenzione verso il paziente. Per questo diventa un’esigenza porre l’accento sulle strutture “a misura di donna”e riservare una particolare attenzione proprio a quel 52% di utenza al femminile dalle esigenze sempre più specifiche e coinvolgenti spesso l’intero nucleo familiare”. “Quindi, -conclude la Lembo-“occorre superare i contrasti esistenti ed impegnarsi a far fare alla sanità molisana quel salto di qualità in direzione dell’eccellenza e della rispondenza ai bisogni della gente. Si tratta di una bella sfida ma con tanta buona volontà e dialogo responsabile possiamo farcela”.

Solo un soggetto che si percepisce come bisognoso di cura può in qualche modo farsi carico dell’altro… E’ la percezione della mia fragilità a spingermi a riconoscere l’altro come soggetto di cura. Elena Pulcini (da La cura del mondo)

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